07-03-2024 ore 12:02 | polocosmesi
di Giovanni Colombi

Neurocosmesi, il legame tra mente e pelle. Intervista al cosmetologo Andrea Bovero

La relazione tra la pelle e il cervello è un campo di studio affascinante e in continua evoluzione. Indagata da tempo dalle scienze dermocosmetiche, la neurocosmesi tiene conto della complessità del sistema cutaneo e prende in considerazione - oltre agli effetti fisiologici locali - anche la cascata di eventi neuro-immuno-endocrini che gli ingredienti funzionali possono attivare. Una visione della pelle che apre nuove prospettive nella progettazione di sostanze mirate e di prodotti efficaci. “Con lo sviluppo di ingredienti sicuri ed efficaci – spiega Andrea Bovero, cosmetologo, fondatore e presidente di Lifeexcellence - oltre a nuovi sistemi di trasporto molecolare, che facilitano il raggiungimento dei bersagli cutanei e migliorano i processi di targeting, l'industria cosmetica ha intrapreso nuove strade, cercando di mettere a punto ingredienti in grado di ottimizzare i meccanismi biochimici e fisiologici che regolano le funzioni della pelle, prevenendo la comparsa e di inestetismi e imperfezioni cutanee; e offrire sensazioni gradevoli, agendo direttamente sulle terminazioni nervose cutanee o stimolando i recettori legati all'olfatto, alla vista e, talvolta, all'udito. La sinergia di queste attività ha trasformato i cosmetici in prodotti multifunzionali, in grado di portare numerosi benefici, stimolando la pelle e il sistema nervoso”.

 

In che modo mente e pelle interagiscono?

"Mentre tradizionalmente la pelle è stata considerata principalmente come un organo di protezione e di barriera fisica, numerose ricerche hanno rivelato un intricato legame tra la pelle e il cervello, che va ben oltre l'aspetto estetico. La pelle, il più grande organo del corpo umano, svolge molteplici funzioni, tra cui protezione, termoregolazione, percezione sensoriale. Ma è anche un importante mediatore di comunicazione tra il nostro corpo e il nostro cervello, in quanto l’epidermide e il sistema nervoso originano dallo stesso foglietto embrionale, di qui deriva la stretta relazione tra questi tessuti. La cute è innervata da una vasta rete di nervi sensoriali, che trasmettono segnali al cervello riguardanti il tatto, il calore, il freddo e il dolore. Questi segnali sono essenziali per la percezione del mondo esterno e per le risposte comportamentali che ne conseguono. Ma la connessione tra pelle e cervello non si limita alla semplice trasmissione di segnali sensoriali. Recenti studi hanno dimostrato che la pelle è coinvolta anche in complessi processi neuroendocrini e immunologici, che possono influenzare il nostro stato emotivo e cognitivo. Ad esempio, la pelle produce una vasta gamma di neurotrasmettitori e ormoni che possono modificare il nostro umore e le nostre reazioni psicologiche. Inoltre, la pelle è in grado di rispondere allo stress, producendo sostanze chimiche che possono influenzare l'attività del sistema nervoso centrale. Questa interazione tra pelle e cervello è particolarmente evidente nelle condizioni di stress cronico, dove possono verificarsi disturbi cutanei come acne, eczemi o psoriasi, che a loro volta possono influenzare il benessere psicologico delle persone".

 

Questa nuova visione, come ha influenzato il mondo dermocosmetico?

"È stato dimostrato che le cellule della cute presentano caratteristiche simili alle cellule nervose e, se stimolate fisicamente o chimicamente, sono in grado di rilasciare neurotrasmettitori. La pelle, il sistema nervoso, endocrino e immunitario sono integrati in un unico network, che in gergo viene definito sistema neuro-endocrino-immuno-cutaneo (NICE). Nella pelle sono presenti numerosi neurotrasmettitori, in particolare neuropeptidi, neurormoni, endorfine, fattori di crescita e altre molecole che intervengono nella regolazione delle funzioni cutanee e dell’organismo in generale. Ad esempio l’NGF (Nerve Growth Factor) aumenta la proliferazione dei cheratinociti e l’MSH (Melanocyte Stimulating Hormone) stimola la melanogenesi, così come molti neuromediatori regolano l’attività dei fibroblasti. Numerosi studi hanno dimostrato che i neurotrasmettitori cutanei sono coinvolti nello sviluppo della maggior parte degli inestetismi, dalla disidratazione alla seborrea, alla calvizie, alla cellulite. Inoltre, la diminuzione dell’innervazione cutanea che si osserva col passare degli anni, determina l’insorgenza delle principali manifestazioni dermatologiche che accompagnano l’invecchiamento cutaneo".

 

Cosa sono i neurocosmetici?

Sono prodotti che contengono sostanze funzionali in grado di interagire con le cellule della pelle, amplificando o riducendo gli effetti dei neurotrasmettitori cutanei. Esistono diversi ingredienti dotati di attività neurocosmetica, come i peptidi che intervengono nella regolazione di diverse funzioni fisiologiche: proliferazione e differenziamento dei cheratinociti, biosintesi dei fibroblasti, melanogenesi, angiogenesi. La ricerca cosmetica ha messo a punto peptidi biomimetici che imitano l’azione delle molecole endogene, preservando l’equilibrio fisiologico e prevenendo o contrastando l’insorgenza di numerosi inestetismi. A seconda della struttura molecolare, i peptidi possono avere diverse proprietà cosmetiche: idratanti, rigeneranti, stimolanti la biosintesi dei fibroblasti, antirughe. Altri progetti di ricerca si sono concentrati sui fattori di crescita dell'epidermide (EGF), speciali proteine che intervengono nella regolazione della crescita cellulare e della riparazione dei tessuti cutanei danneggiati. Questi ingredienti svolgono un ruolo chiave nel processo di guarigione della pelle, stimolano la produzione di nuove cellule epidermiche e favoriscono la sintesi del collagene, fondamentale per preservare l'elasticità e la compattezza della pelle".

 

E i cosmetici "sensoriali"?

"Si tratta di prodotti particolarmente curati sotto il profilo della gradevolezza, in grado di stimolare i recettori sensoriali, generando una piacevole sensazione di benessere. È noto che la gradevolezza dei cosmetici è fondamentale non solo nella fase di acquisto, ma anche ai fini dell’efficacia e del risultato finale del prodotto. La scienza ha dimostrato che i prodotti che risultano piacevoli nella fase di utilizzo hanno una maggiore compliance e, di conseguenza, sono più efficaci. La tecnologia cosmetica permette di modulare con precisione le proprietà sensoriali dei prodotti, a partire dalla texture, che può essere ottimizzata utilizzando i cosiddetti "skin feel enhancer". Ma anche il colore e il profumo dei prodotti sono fondamentali e influenzano l'azione dei cosmetici. In particolare le fragranze e gli oli essenziali giocano un ruolo centrale nei prodotti per il corpo e sono in grado di attivare risposte emotive intense, attraverso l'olfatto. Grazie all'aromacologia - la scienza che studia gli effetti psicologici degli odori - è possibile scegliere in modo accurato le essenze da utilizzare, a seconda della funzione cosmetica desiderata".

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