L’Unione Sindacale di Base di Crema, venuta a conoscenza di notizie relative ad alcuni problemi occupazionali presso la Coop Lombardia in merito ad esuberi e conseguenti trasferimenti di dipendenti ad altre unità produttive, esprime alcune considerazioni. “Dagli inizi del mese di luglio circolano documenti sindacali confederali, a volte unitari tra loro e a volte no, che evidenziano l'esistenza di eccedenze di personale e di conseguenti decisioni, da parte di Coop Lombardia, di procedere a trasferimenti. In merito a ciò, l’azienda non ha fornito alcuna descrizione motivata delle previste quaranta eccedenze, derivanti da una mera quantificazione economica. Dalle notizie sembrerebbe emergere una trasformazione e uno stravolgimento delle politiche commerciali, degli spazi magazzino, delle politiche immobiliari e quindi finanziarie”.
La situazione cremasca
“La gestione dei problemi di ricollocazione del personale presenta inoltre il rischio di un coinvolgimento a cascata di un insieme di punti vendita e relativi territori, che, nel caso del Cremasco, è ancora più eclatante. Infatti risulterebbe che nella nostra zona esista la più alta concentrazione di punti vendita della Dmo della Lombardia, in relazione a popolazione e territorio. Da questo contesto si evince una estemporaneità delle comunicazioni fra le associazioni sindacali e l'azienda stessa, una modalità poco trasparente, non partecipata e una totale mancanza di coordinamento. L’Unione Sindacale di Base denuncia questo stato di cose e sollecita tutti i soggetti organizzativi preposti a pronunciarsi: assistiamo infatti ad un completo silenzio del corpo sociale della cooperazione”.
Mobilitazione dei lavoratori
“Come sindacato ci impegniamo a salvaguardare i posti di lavoro, mettendo in luce il deterioramento del modello e del patrimonio storico cooperativo, con i suoi legami sociali e territoriali. Bisogna fare emergere tutto ciò che ha portato a questo stato di cose, a livello organizzativo, gestionale, commerciale e finanziario. Occorre fermare questo processo di trasformazione dal modello cooperativo al puro modello finanziario attraverso la mobilitazione dei lavoratori ed il pieno coinvolgimento, non consumeristico, né meramente economico dei soci, a tutela della cooperazione, dei lavoratori e del territorio. È necessario ricostruire una normale e corretta gestione sindacale, basata sul pieno, informato e partecipato coinvolgimento dei lavoratori e dei loro delegati Rsu. Tocca alle assemblee dei lavoratori dare una prospettiva a queste necessità e promuovere un movimento che dialoghi con i soci, con le sezioni soci e con i soggetti presenti per la tutela del territorio.