06-08-2023 ore 10:55 | Economia - Associazioni
di Claudia Cerioli

Maltempo, lettera degli agronomi ai sindaci: 'progettare il verde per prevenire i danni'

Emanuele Cabini, dottore agronomo di Crema e presidente dell’ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Cremona, alla luce degli eventi meteorologici che hanno colpito il Cremasco, evidenzia alcune criticità che andrebbero prese in seria considerazione per evitare danni futuri. Per questo, l'ordine agronomi ha stilato un documento inviato ai sindaci delle amministrazioni locali sugli interventi da metter in capo per prevenire danni causati dall'abbattimento di alberi. Il primo riguarda la stabilità degli alberi.  “E’ necessario fare una campagna di comunicazione sugli amministratori locali, amministratori di condominio e privati sul monitoraggio della stabilità degli alberi, perchè non si rendono conto dei rischi e delle responsabilità civili e penali a cui sono esposti”.

 

Le caratteristiche principali

Cabini evidenzia le maggior problematiche che provocano ‘cedimenti’ durante i temporali di maggiore intensità: la vecchiaia di alcune piante, la mancata sostituzione, la cattiva gestione e i difetti che vengono indotti nell’apparato radicale per scelte urbanistiche e progettuali errate succedutesi nei decenni. “Come molti colleghi sono chiamato quotidianamente a misurarmi dello stato di salute degli alberi e sia in ambito pubblico e privato sono molte le occasioni di indagare lo stato di conservazione e la stabilita degli alberi. Troppo spesso gli amministratori di condominio sottovalutano i rischi  legati agli esemplari presenti in parcheggi, giardini e aree comuni e le responsabilità civili e penali in caso di danni a cose e persone”. 

 

Cosa fare

A questo proposito, Cabini suggerisce “ la necessità di progettare il verde per poter gestire il rischio connesso agli alberi. Non ci si può permettere di improvvisare una gestione non dettata da conoscenze, ora raccolte anche in protocolli. Pensate ad uno scavo realizzato vicino ad una giovane pianta: nell’arco di qualche anno il rischio caduta si manifesta col danno procurato alle radici avventizie, generando instabilità nella pianta che poi cade. Idem per le potature fatte da personale non specializzato che compromettono la portanza dell’albero. Non è più il tempo di improvvisare o di dare risposte dettate dal sentimento o dall’ideologia: quando il vento supera i 100 km/h solo piante robuste e salde reggono. La diagnostica aiuta il pubblico come il privato. Certo costa, ma nel caso di una caduta accidentale i danni e le responsabilità  possono essere ben superiori”.

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