Nel 2023, il 49 per cento delle imprese nella provincia di Cremona ha segnalato difficoltà nel trovare giovani candidati idonei per i ruoli richiesti. Questo è quanto emerge dal rapporto Il sistema economico e il sistema formativo a confronto in provincia di Cremona, redatto per fornire una lettura utile del mismatch tra domanda e offerta. Il report presenta informazioni attraverso schede descrittive di sette settori economici cruciali per Cremona: agroalimentare, chimico, elettrico-elettronico, metalmeccanico, costruzioni, servizi alla sanità e assistenza sociale, turismo e ristorazione. L’obiettivo è di contribuire alla creazione di un ecosistema territoriale che funzioni, dove tutti gli attori che hanno a che fare con la formazione, da un lato, e con il tessuto produttivo locale, dall’altro, si parlino, mettendo al centro la risorsa più importante e quantitativamente sempre più scarsa che hanno a disposizione: i giovani del territorio.
Il problema della denatalità
Stando al rapporto tra le principali cause vi è certamente il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle possedute dai giovani che completano il percorso di istruzione e formazione. Per interrogarsi su questa tematica, bisogna affrontare il tema del calo demografico. Le conseguenze della denatalità, che hanno iniziato a farsi sentire già da qualche anno nelle scuole dell’infanzia e primarie, stanno ora coinvolgendo anche le scuole superiori, rischiando di cambiare sostanzialmente il mondo dell’istruzione e quello del mercato del lavoro. Gli effetti dell’elevata riduzione della natalità peseranno in misura significativa sulla popolazione dai 14 ai 18 anni nel successivo quinquennio, dal 2029 al 2033: in quel periodo questo segmento dovrebbe far registrare un’ulteriore riduzione nell’ordine dell’11,5 per cento.
Ridurre il mismatch con l’orientamento
Se per incrementare il numero di giovani candidati i margini di azione sono piuttosto ridotti data la molteplicità e complessità dei fattori che tipicamente incidono sul contesto demografico, molto si può are per ridurre il mismatch “qualitativo”, ovvero quello che dipende sia dal disallineamento tra le competenze richieste e quelle rinvenute nel mercato del lavoro. L'orientamento dovrebbe aiutare i ragazzi a esplorare le proprie passioni, guidandoli verso percorsi di studio e lavoro in sintonia con le loro inclinazioni, ma fornendo anche informazioni obiettive sulle varie opzioni di carriera, permettendo così scelte informate. Nella provincia di Cremona, si lavora da tempo in questa direzione: esiste una rete di servizi per l’orientamento, tra cui quelli offerti dai Centri per l’impiego della provincia, mentre le istituzioni scolastiche e diverse realtà imprenditoriali promuovono iniziative in tale ambito. Anche le associazioni di categoria datoriali stanno proponendo momenti di incontro volti a favorire fra i giovani e le imprese il reciproco ascolto delle istanze rispetto ai valori e alle esigenze di un mondo del lavoro in continua trasformazione.
Agroalimentare
Il settore agroalimentare riguarda la produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti alimentari e bevande, spaziando dalla coltivazione di materie prime agricole alla produzione di alimenti confezionati. Con circa 3.700 imprese e quasi 14 mila addetti a fine 2023, il settore ha un peso rilevante sull’economia provinciale. La quota di imprese giovanili, la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni, è pari al 5,5 per cento del totale. Il peso del settore trova conferma nell'offerta formativa dedicata, che tra il 2020 e il 2023 ha visto circa 180 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria e un ulteriore centinaio ottenere un titolo di formazione terziaria (laurea o Its). Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, a prescindere dal livello di istruzione richiesto, per circa la metà delle entrate programmate nel 2023 le imprese hanno segnalato difficoltà nel reperire i profili ricercati, e con la stessa frequenza non hanno richiesto esperienza lavorativa specifica. Le figure professionali più richieste sono prevalentemente operai su macchinari per le produzioni alimentari (trattamento di prodotti agricoli, prodotti caseari e prodotti da forno) e, nell'ambito agricolo, allevatori e operai agricoli specializzati.
Chimica
Il settore della chimica riguarda la produzione e la ricerca e sviluppo di prodotti chimici e derivati dalla chimica. Con circa 60 imprese e 3.500 addetti a fine 2023, concentra circa il 3 per cento dell'occupazione in provincia di Cremona. Il fatto che le produzioni chimiche richiedano investimenti rilevanti in impianti produttivi rende complessa la creazione di nuove imprese e, in parte per questo motivo, sul territorio provinciale non sono presenti imprese considerate giovanili, la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni. L'offerta formativa dedicata ha visto, tra il 2020 e il 2023, circa 110 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria, ottenendo un diploma superiore, e ulteriori 10 diplomati del corso Its Academy "Tecnico superiore per le produzioni cosmetiche". Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, le maggiori difficoltà segnalate nel reperire i profili ricercati hanno riguardato proprio le persone con una formazione terziaria (oltre due terzi delle entrate). Tra le figure professionali specifiche del settore, sono richiesti sia operai su macchinari e impianti per la chimica, sia tecnici chimici.
Elettrico ed elettronico
Il settore elettrico-elettronico riguarda la produzione, distribuzione e innovazione di dispositivi elettrici ed elettronici, dalla generazione di energia elettrica alle apparecchiature elettroniche di consumo. Con circa 80 imprese e 1.270 addetti a fine 2023, il settore ha un peso marginale nell'economia provinciale, con un'incidenza sull'occupazione totale di poco superiore all'1 per cento. La quota di imprese giovanili è pari al 5,5 per cento del totale (ossia aziende la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni). L'offerta formativa dedicata ha visto, tra il 2020 e il 2023, circa 80 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria. Di questi, circa 50 hanno ottenuto una qualifica o un diploma Iefp e 30 un diploma di scuola superiore rilasciato da un istituto tecnico. Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, la difficoltà delle imprese nel reperire profili in possesso di un livello di istruzione secondario si attesta tra il 45 per cento e il 60 per cento. Tra le figure professionali specifiche del settore sono richiesti soprattutto profili operai, quali assemblatori, cablatori, installatori di impianti, riparatori e manutentori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Metalmeccanica
Il settore della metalmeccanica riguarda la produzione, lavorazione e assemblaggio di componenti e strutture metalliche, di macchinari e attrezzature industriali. Con oltre 1.200 imprese e 16 mila addetti a fine 2023, il settore concentra il 12 per cento dell'occupazione provinciale e pertanto costituisce uno dei pilastri del sistema economico locale. La quota di imprese giovanili, ossia aziende la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni, è pari al 6,4 per cento del totale. La rilevanza del settore trova conferma anche nell'offerta formativa dedicata, che tra il 2020 e il 2023 ha visto circa 200 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria e ulteriori 40 ottenere una laurea. Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, a prescindere dal livello di istruzione richiesto per oltre il 60 per cento delle entrate programmate nel 2023 le imprese hanno segnalato difficoltà nel reperire i profili ricercati. La quota di entrate per le quali non è richiesta esperienza specifica si attesta invece al 37 per cento circa per le entrate di profili con un livello di istruzione secondario ma scende al 16 per cento nel caso figure con istruzione terziaria. Le professionalità più richieste dal settore sono figure quali operai e attrezzisti di macchine utensili, montatori, assemblatori e meccanici.
Costruzioni
Il settore delle costruzioni comprende la progettazione, la costruzione e la manutenzione di edifici e infrastrutture. Con quasi 4 mila imprese e 8.700 addetti a fine 2023, il settore concentra oltre il 7 per cento dell'occupazione in provincia di Cremona ed è particolarmente rilevante per il sistema economico locale. Significativa è anche la quota di imprese giovanili, ossia aziende la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni, pari all'8 per cento del totale. L'offerta formativa dedicata ha visto, tra il 2020 e il 2023, circa 50 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria, ottenendo un diploma superiore rilasciato da un istituto tecnico. Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, la difficoltà delle imprese nel reperire profili in possesso di un livello di istruzione secondario si attesta attorno al 60-70 per cento delle entrate. Tra le figure professionali specifiche del settore, quelle più richieste sono muratori (addetti sia alla costruzione sia alle rifiniture), idraulici, elettricisti e installatori di impianti elettrici.
Servizi per la salute e l’assistenza sociale
Il settore dei servizi per la salute e l'assistenza riguarda la fornitura di assistenza e servizi relativi alla salute e al benessere delle persone, comprendendo strutture sanitarie, servizi sociali e assistenza domiciliare. Con circa 230 imprese e 7 mila addetti a fine 2023, il settore concentra il 5,7 per cento dell'occupazione in provincia di Cremona. La quota di imprese giovanili, ossia aziende la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni, è pari al 4,8 per cento del totale. L'offerta formativa dedicata ha visto, tra il 2020 e il 2023, circa 60 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria, ottenendo un diploma superiore, e ulteriori 80 laurearsi di discipline sanitarie o paramediche. Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, le maggiori difficoltà segnalate nel reperire i profili ricercati hanno riguardato proprio le persone con una formazione terziaria (oltre tre quarti delle entrate). Anche i problemi nel reperimento di diplomati risultano però elevati, pari al 56 per cento. Tra le figure professionali specifiche del settore più richieste sono, oltre a quelle di medici e odontoiatri, quelle sanitarie riabilitative, infermieristiche e di addetti all'assistenza della persona.
Turismo e ristorazione
Il settore del turismo e della ristorazione comprende attività legate all'accoglienza, all'ospitalità e all'offerta di servizi alimentari, sostenendo il comparto turistico attraverso alberghi, ristoranti, bar, e altre iniziative che promuovono esperienze gastronomiche. Con 1.700 imprese e 8 mila addetti a fine 2023, il settore concentra oltre il 6 per cento dell'occupazione in provincia di Cremona. Particolarmente elevata, pari a quasi il 14 per cento del totale, è la quota di imprese giovanili, ossia aziende la cui maggioranza dei soci e/o amministratori ha meno di 35 anni. L'offerta formativa dedicata ha visto, tra il 2020 e il 2023, circa 240 giovani in media all'anno concludere un percorso di istruzione secondaria, la maggior parte de quali con un diploma superiore di cinque anni. Per quanto riguarda i fabbisogni professionali espressi dalle imprese presenti in provincia, difficoltà nel reperire profili in possesso di un livello di istruzione secondario vengono segnalate per il 55- 60 per cento delle entrate previste. Le professionalità più richieste dal settore sono figure quali cuochi, baristi, camerieri e addetti all'accoglienza nelle strutture ricettive.