02-03-2015 ore 15:12 | Economia - Banche
di Stefano Zaninelli

Crema, sciopero delle Bcc. Severgnini e Dossena: “senza contratto di lavoro non c'è dignità. Federcasse non è all'altezza”

Quarantottore di sciopero, previsto per il 2 ed il 3 marzo: i lavoratori del Credito cooperativo e del gruppo bancario Iccrea rimangono a braccia incrociate per protestare, a livello nazionale (oggi) e regionale (domani) contro la “decisione di Federcasse – spiega Massimo Severgnini, coordinatore regionale Fiba Cisl per il Credito cooperativo – di disdettare il Contratto di lavoro nazionale per una data che non è ancora stata stabilita, oltreché contro il recesso del contratto integrativo stabilito dalla federazione regionale per il 1° aprile”.

 

Le determine di Federcasse

Tutto ha avuto inizio il 27 gennaio 2015, quando le segreterie sindacali nazionali dei bancari, convocate da Federcasse – l’associazione nazionale della Banche di credito cooperativo e delle Casse rurali – sono state chiamate a recepire due determine del comitato esecutivo. Le disposizioni prevedevano “la disapplicazione dei contratti di secondo livello a partire dall’1 aprile 2015; l’efficacia provvisoria del Contratto nazionale del dicembre 2012 per le aree professionali e quadri direttivi e quello del maggio 2008 per i dirigenti, fino ad ulteriore comunicazione di Federcasse”.

 

Difendere il Ccnl

“Noi non ci arrendiamo – aggiunge Severgnini – prima di queste 48 ore di sciopero abbiamo indetto numerose manifestazioni su scala nazionale. Non ci arrenderemo mai perché crediamo non ci sia dignità senza contratto di lavoro. I dirigenti di Federcasse, invece di sedersi al tavolo con noi, affrontando i problemi e cercando soluzioni condivise, si barricano dietro ad un costo del lavoro troppo alto e disdicono gli accordi contrattuali. Così facendo dimostrano di non essere all’altezza della trattativa”.

 

Iniziative future

“Se, a differenza di quanto è successo all’interno dell’Associazione bancaria italiana, la situazione non dovesse sbloccarsi, quindi i dirigenti Federcasse decidessero di non sedersi al tavolo delle trattative, continueremmo le nostre proteste – conclude Massimo Svergnini – manifestando davanti ad ogni sede il cui presidente ricopre una carica all’interno dell’associazione delle Bcc”.

 

Stato d'incertezza

"Mercoledì torneremo comunque al lavoro - commenta Luca Dossena, rappresentante sindacale Fabi per Banca Cremasca - perché per legge la banca non può rimanere chiusa per più di 4 giorni consecutivi. Quello che chiediamo a Federcasse è di poterci sedere al tavolo delle trattative. Che un'associazione rescinda unilateralmente il contratto e non ammetta la negoziazione non è mai capitato prima d'ora. Non sappiamo ancora come evolverà la vicenda: viviamo in uno stato d'incertezza".

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