01-02-2024 ore 14:32 | Economia - Bruxelles
di Claudia Cerioli

Coldiretti: allevatori protestano in piazza a Bruxelles. 'L'import minaccia il made in Italy'

Prosegue la protesta a Bruxelles del mondo agricolo.Presente anche un gruppo appartenente a Coldiretti Cremona, guidati dal presidente Enrico Locatelli. “Chiediamo che sull’import ci sia un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. Non possiamo più sopportare questa concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole”. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della prima mobilitazione in place du Luxembourg, di fronte al parlamento europeo a Bruxelles, dove si tiene il vertice straordinario dell’Ue con la presenza del premier Giorgia Meloni.

 

Nessun accordo con i paesi del Mercosur

La protesta è stata lanciata anche contro la decisione dell’Ue di lasciare campi a riposo per favorire la rotazione delle culture. Mercoledì 31 gennaio il presidente della commissione europea Ursula von Der Lyen ha approvato la deroga alla legge, in modo da consentire ai proprietari terriere di poter proseguire nella coltivazione anche su terreni a set aside. Prandini evidenzia: “non ha senso impedire agli agricoltori di non coltivare quote dei loro terreni, quando poi si è costretti ad importare. Sugli accordi commerciali occorre garantire il principio di reciprocità e in tale ottica è positivo l’annuncio della Commissione Ue sul fatto che non sono soddisfatte le condizioni per raggiungere un accordo commerciale con i paesi del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Una scelta che segue la denuncia della Coldiretti in Italia e della Fnsea in Francia sulla concorrenza sleale provocata dalle gravi inadempienze di molti Paesi sudamericani sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato dallo stesso dipartimento del lavoro statunitense.

 

Sovranità e nella sicurezza alimentare

Coldiretti chiede di tornare a investire nella sovranità e nella sicurezza alimentare europea assicurando più fondi alla Politica agricola comune dopo che la pandemia e le guerre hanno dimostrato tutta la fragilità dell’Unione europea davanti al blocco del commercio mondiale, ma anche la difficoltà del sistema produttivo sconvolto dalla violenza dei cambiamenti climatici, per proteggersi dai quali servono investimenti adeguati nella difesa attiva e passiva. L’Europa deve sostenere anche gli accordi di filiera per costruire mercati più equi  con una più giusta distribuzione del valore e più trasparenti per i consumatori. La nuova politica agricola comune dovrà incentivare questo modello che rafforza i rapporti tra produzione, trasformazione e commercializzazione, anche per contrastare le pratiche sleali.

 

Appello alla premier

Alla premier Meloni Coldiretti chiede di continuare a tutelare gli agricoltori italiani portando in Europa le nostre ragioni. Serve un cambio di passo rispetto al recente passato. Prandini esorta: “non ci può essere più spazio per politiche ideologiche che hanno penalizzato gli agricoltori, mettendo a rischio tante filiere anche nel nostro Paese. L’Europa deve investire nella propria autosufficienza alimentare, respingendo modelli omologanti come quelli del cibo artificiale e riconoscendo il ruolo di presidio dell’ambiente che le imprese agricole svolgono ogni giorno. La nostra battaglia in Europa continuerà in maniera forte e continuativa con proposte per il futuro degli agricoltori”.

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