31-10-2013 ore 12:06 | Cultura - Tradizioni
di don Emilio Lingiardi

Il mistero della Chiesa: da società giuridicamente perfetta a dimora di Dio

Dopo aver presentato la dimensione contemplativa del mistero di Cristo, reso attuale nella celebrazione liturgica, i padri conciliari hanno puntato la loro riflessione sulla stessa identità della chiesa e sulla sua missione, consegnando questa ampia meditazione alla costituzione 'Lumen Gentium' approvata dal papa e da tutti i vescovi il 21 novembre 1964, festa di Maria presentata al tempio e da quella data pregata come Madre della Chiesa.

Attenzione evangelica
Si sentiva l'esigenza di una attenzione più evangelica e spirituale alla natura della Chiesa, considerata fino ad allora in termini strettamente giuridici come societas perfecta, una comunità perfetta in quanto possedeva fini e mezzi adeguati come tutti gli Stati del mondo.

La dimensione gerarchica
Già nel 1943 il papa Pio XII, scrivendo l'enciclica Mystici corporis aveva portato una riflessione più spirituale alla chiesa, vista come corpo mistico di Cristo, corpo del Signore, capo, pastore e guida della comunità dei suoi fedeli. La considerazione globale sulla Chiesa non si staccava da una dimensione gerarchica, i vescovi e monarchica, il papa. Tant'è che pure oggi la massima parte dei credenti ritiene la Chiesa quasi proprietà del papa e dei vescovi.

L'infallibilità del papa
Oltretutto, si trattava di completare il Concilio Vaticano I, che aveva definito come dogma l'infallibilità del papa quando parla ex cathedra su argomenti di fede e di morale rivelata. La nouvelle théologie partita dalla Francia e diffusa in altri continenti insisteva sull'aspetto misterico della Chiesa, cosicché il primo capitolo della Costituzione conciliare presenta proprio il mistero della Chiesa come casa, dimora, abitazione di Dio nel cuore di colore che sono riuniti nel nome di Cristo.

Popolo di Dio
Dal mistero si è poi considerato la Chiesa come popolo di Dio, dove tutti i battezzati, inseriti in Gesù, costituiscono il popolo della nuova alleanza che continua il popolo che Dio aveva scelto e costituito in Israele. Papa e vescovi, che condividono la stessa fede con i cristiani, sono al servizio della crescita della fede stessa nell'impegno di insegnare la verità evangelica, di santificare tramite i segni liturgici e di guidare nella carità.

La santificazione del mondo
Accanto al servizio episcopale-petrino, grande risalto è stato dato ai laici, che in virtù della loro appartenenza a Gesù santificano il mondo nel quale sono inseriti e nella vocazione sponsale-familiare e nella dimensione lavorativa-professionale incarnando la signoria di Dio nelle realtà terrene aperte alla pienezza di riuscita nella Gerusalemme celeste. Anche i religiosi hanno il loro servizio nella chiesa, testimoniando con la loro consacrazione, la certezza dell'amore di Dio che sceglie quasi gelosamente alcuni figli e figlie per dimostrare la sua tenerezza e misericordia a tutti, soprattutto verso i poveri, i sofferenti, gli ultimi.

L'esempio di Maria di Nazareth
E' importante pure la sottolineatura della dimensione 'santa' della Chiesa, dove la santità non sta nel compiere gesti straordinari o eclatanti, ma nella fedeltà e nella coerenza normale e quotidiana alla propria vocazione, sull'esempio di Maria di Nazareth che ha camminato nelle vie della fede obbedendo, pur nel dolore, al progetto che Dio aveva su di lei, diventando così modello per tutta la comunità fedele al disegno del suo Signore.