Il pubblico in piedi davanti alla band, per la felicità di quello che non sa neppure cosa vuol dire vedere un concerto sul fronte del palco ed è abituato a stare seduto composto nelle prime file ad applaudire con garbo. L’idea di fare il concerto dei Tiromancino al PalaBertoni era giusta, la band di Federico Zampaglione è da palasport.
Pochi ma caldi
Purtroppo l’esiguità del numero di biglietti venduti ha fatto spostare l’evento al teatro San Domenico, dove l’impatto è stato del tutto diverso. Alla fine posti vuoti in platea con il teatro pieno a tre quarti. Un pubblico caldo però, lo stesso Zampaglione si stupisce, “sembra di essere in un profondo sud, poi mi dicevano che il pubblico del nord era freddo”.
Fronte del palco
Un pubblico che alla fine rompe gli argini e si riversa davanti al palco per le ultime canzoni in scaletta. Ma andiamo con ordine. I Tiromancino tornavano dal vivo dopo 4 anni abbondanti di assenza dalle scene, e nel mondo del consumo rapido del pop radiofonico è un eternità che ti fa dimenticare dai fan del mainstream. Ma il nuovo disco, uscito a marzo, è un disco ben confezionato.
Il nuovo disco
Innanzi tutto contiene Immagini che lasciano il segno, pezzo che è diventato subito un classico, tanto da essere il cantatissimo brano di chiusura della serata. Ma poi in generale Indagine su un sentimento è composto da una manciata di ottime canzoni, già tre i singoli estratti. Pezzi che nulla hanno da invidiare ai classici che la band ha sfornato a ripetizione in quei 4 anni che dal 2000 al 2004 videro l’uscita di tre dischi zeppi di hit.
Le hit del 2000
A cominciare da La descrizione di un attimo che nel 2000 li impose al pubblico come band dal suono nuovo e personale. Una sorta di incrocio crossmediale all’apparenza impossibile tra le melodie cristalline alla Lucio Battisti e l’elettronica messa al servizio del suono levigato del gruppo. Che poi parlare di gruppo nel caso dei Tiromancino è sempre un po’ strano. La band è e rimane nelle mani di Federico Zampaglione.
Chitarrista rock
Quarantasei anni, fisico palestrato messo su negli ultimi anni, si dimostra essere anche un ottimo chitarrista. I momenti in cui da l’impressione di divertirsi di più sono le lunghe code strumentali dove infila assoli di chitarra da vero rocker imbracciando la sua Fender Telecaster. Ma il nucleo della musica dei Tiromancino sono le grandi melodie e i testi intimisti.
Partenza sprint
Lo si vede sin dall’apertura. Si parte con Angoli di cielo, un brano che faceva da colonna sonora a Nero Bifamiliare, film che vedeva alla regia lo stesso Zampaglione. Il secondo pezzo è la dedica commossa ad un amico, lo scomparso cantautore romano Franco Califano: Un tempo piccolo. Ma tutto il concerto è un susseguirsi di brani che anche l’ascoltatore più distratto conosce per la forte dose di airplay radiofonico.
Precisione e problemi tecnici
La descrizione di un attimo risente molto dell’assenza del suo coautore, Riccardo Sinigallia, soprattutto in alcune parti vocali. Ma per il resto si rimane incantati davanti agli arrangiamenti della band che filano lisci come l’olio, a parte un paio di piccoli problemi tecnici da data zero, uno classico da garage band…. il cavo dell’amplificatore che fa i capricci. E allora si applaude a Due destini, colonna sonora de Le fate ignoranti, ci si emoziona ancora davanti al video di Per me è importante, visto mille volte ma sempre di impatto, proiettato su un maxi schermo alle spalle della band usato su alcuni brani. Si canta con Amore impossibile ed E’ necessario. Insomma rimane l’occasione mancata di avere a Crema l’atmosfera da palasport. Un peccato.
Maccio Capatonda in prima fila
Notazione di colore e piccola sorpresa a fine concerto. Quando si accendono le luci il pubblico si accorge che seduto in prima fina c’è un amico della band arrivato a Crema per assistere alla data zero: Marcello Macchia, o meglio Maccio Capatonda. Lo stranito protagonista del serial cult Mario di Mtv, prima ancora dei trailer sconclusionati di Mai dire gol e voce storica della trasmissione cult di Radio 105 Lo zoo viene assalito dai giovanissimi per le foto ricordo mentre gli altri si chiedono chi sia quel personaggio un po’ strano che riceve più attenzioni della band che ha appena finito di suonare.