30-04-2024 ore 11:35 | Cultura - Mostre
di Angelo Piccolo

Allestita per il primo maggio 'Mani di donna'. Scatti che mettono in luce il lavoro femminile

In occasione delle celebrazioni del primo maggio, la Festa dei lavoratori e delle lavoratrici, presso la biblioteca Clara Gallini di Crema è allestita la mostra "Mani di donna: il talento delle giovani imprenditrici cremasche", curata dalla fotografa amatoriale Chiara Vanelli. Inaugurata sabato 20 aprile, resterà aperta al pubblico fino a venerdì 10 maggio. L’artista, attraverso il suo sguardo, ha voluto mettere in luce il lavoro e il talento delle giovani imprenditrici del territorio. Mani di donna vuole essere un’esperienza coinvolgente e riflessiva, invita il pubblico a esplorare il talento e la dedizione delle giovani attraverso l'obiettivo di Chiara Vanelli.

 

Valorizzare la donna lavoratrice

L'assessore alla cultura Giorgio Cardile ha enfatizzato l'importanza di questa esposizione per la comunità locale: "in occasione del primo maggio abbiamo con piacere accolto l’idea di esporre presso la sala consultazione della biblioteca comunale la mostra realizzata da Chiara Vanelli. Pur non essendo una fotografa professionista, mi è piaciuta l’idea che una donna che ha altre competenze professionali abbia voluto ritrarre altre donne che fanno un lavoro manuale. Lavorare con le mani richiama la cura e l’attenzione verso il prossimo, ma anche verso gli animali e verso la bellezza in generale. La mostra resterà in biblioteca per il mese di maggio con l'idea di accendere un riflettore sul lavoro femminile e stimolare l’attenzione degli studenti e dei fruitori del servizio sul tema”.

 

La passione per la fotografia

Chiara Vanelli ha espresso la sua motivazione e il processo creativo dietro l'opera esposta: "fin da piccola sono sempre stata un'appassionata di fotografia. La vita mi ha portato a lavorare in un altro settore, ma dopo la nascita di mia figlia, otto anni fa, ho deciso di riprendere in mano seriamente questa mia passione con corsi di formazione e workshop. Da qui il passaggio è stato breve: dentro di me si è creata la necessità di elaborare un progetto fotografico tutto mio, qualcosa che mi permettesse di far vedere agli altri ciò che avevo dentro".

 

Il fil rouge? Le mani

"La scelta di un tema legato alle donne è stata semplice - ha proseguito Chiara Vanelli - ero in un periodo in cui per motivi di lavoro e personali ho conosciuto alcune delle ragazze che poi ho scelto di fotografare. E il fil rouge? Tutte e sei queste giovani donne svolgono un lavoro manuale, nel quale alle mani si unisce testa e cuore, tutte con un'attività in proprio, gestita da loro. Ed inoltre per quattro di loro l'apertura dell'attività in pieno Covid, un segno del destino. La scelta del bianco e nero è venuta spontanea, a mio avviso fa risaltare i sentimenti e le emozioni”.

2001