Cronos Cremensis. 1000 e non più 1000, il filo rosso imperiale che dalla Roma dei Cesari porta al Barbarossa. Tra il 41 ed il 51 ad San Barnaba è fra noi e pone i primi semi del cristianesimo evangelizzando i territori fra Lodi e Cremona. Il console romano Claudio Placido Pontilio è ospite a Genivolta nella statio romana (57). Nel 69 Ottone e Vitellio si scontrano nell’ager cremonensis: il primo aprile Ottone sconfigge Vitellio a Bedriaco e assurge al trono imperiale, tutto il territorio cremonese è saccheggiato.
San Siro e Gallieno
Tra il 69 ed 110 San Siro, capo della chiesa di Pavia è in un continuum peregrinatio apostolica anche fra i nostri villaggi. Anno 122, l’imperatore Adriano visita la Gallia Cisalpina passando da Piacenza, Cremona, Brescia e Milano. Dal 138 al 161: vengono distribuite monete romane, più avanti nei secoli se ne troveranno moltissime nel nostro territorio. Gli Alamanni e gli Jutungi scavalcando le Alpi giungono nella pianura Padana, scorazzando fra Milano, Pavia e la provincia di Cremona, è il tempo dei 30 tiranni, l’imperatore romano Gallieno viene ucciso a Milano (256/268).
La discesa dei barbari e Diocleziano
Nel 271 l’esercito romano guidato da Aureliano viene travolto e sconfitto dagli Alamanni, dagli Jutungi e dai Marcomanni presso Piacenza. Monete di Aureliano verranno rinvenute a Camisano, Vidolasco etc..Siamo nel 303 quando il governatore imperiale di Lodi Marciano incendia la cattedrale di Lodi, siamo verso la fine della decima persecuzione, quella voluta da Diocleziano; molti lodigiani si rifugeranno nel cremasco.
Costantino Magno
Durante l’impero di Costantino Magno (306/337) il cremasco viene annesso per volontà di Diocleziano a Venezia, una delle dodici regioni che suddividevano l’Italia. Il nostro territorio viene attraversato più volte dall’esercito costantiniano in transito verso Milano, imponente il passaggio del 312 che da Milano puntava verso Brescia; Costantino qui trova le resistenze di Massenzio, molte monete costantiniane furono trovate fra Arzago, Trescore, Gabbiano, Antegnate.
La tegola tombale
Il 315 è la data incisa su una tegola tombale scoperta in piazza Duomo a Crema. 340, 352, 357, 364 .... il Muratori nei suoi annali sostiene che i successori di Costantino transitavano con il loro esercito nei nostri territori, mentre proseguivano i loro spostamenti specialmente fra Milano e Brescia. Nel 370 il generale Teodosio padre dell’imperatore Teodosio vince gli Alamanni sui monti Retici, i prigionieri verranno portati per ordine dell’imperatore Valentiniano nelle nostre terre oramai disabitate a causa della pestilenza e delle continue guerre.
Valentiniano II e Teodosio
Fra il 379 e il 383 l’imperatore Graziano transita nel cremasco per ben cinque volte. 381 siamo in pieno arianesimo e viene indetto il concilio di Aquileia, il cremasco religiosamente è sotto l’influsso Bresciano e Bergamasco. Sant’Ambrogio scrive che ad Aquileia erano presenti i vescovi di Brescia, Como, Milano, Piacenza, Pavia e Lodi. Cremona è in quel frangente senza nessun nominativo, l’imperatore Valentiniano II lasciava libertà di intervenire. Tra il 384 ed il 388 transita varie volte nei nostri territori così come l’imperatore Teodosio a partire dal 390 al 397. Sono documentati i passaggi sempre di Arcadio (397) e Onorio nel 400, come attestano le monete trovate a Trescore.
La discesa di Alarico
L’arrivo di Alarico, re dei Goti, con il suo esercito occupa Bergamo e l’alto Cremasco sino a Soncino nel 401. Piniano e Melania, nobili romani e cremaschi di Palazzo Pignano, donano il loro immenso patrimonio per opere pie (403). Nel 408 Alarico, re dei Goti, torna in Italia puntando su Roma, quando giunge nelle nostre terre le saccheggia selvaggiamente fino al confine fra Genivolta, Soresina e Pizzighettone.
Attila e la caduta dell’Impero
Attila, re degli Unni, presa Aquileia, siamo nel 452, punta verso Brescia e Bergamo seminando orrore fra i nostri villaggi. 476 Odoacre, a capo di una ciurma sterminata di barbari, entra in Italia attraversando le terre venetiche indi si dirige senza incontrare resistenze su Milano poi, puntando verso Cremona, incrocia presso il fiume Adda Oreste, generale del giovane imperatore Romolo Augustolo, probabilmente presso Lodi. Odoacre uccide Oreste a Pavia, Milano cede le armi e Odoacre è proclamato re d’Italia non prima di avere imprigionato l’ultimo imperatore.
La caduta di Odoacre
Nel 490 Odoacre, capo degi Eruli, viene sconfitto da Teodorico capo degli Ostrogoti: dopo varie peripezie i due nemici si ritroveranno l’uno contro l’altro armati nel territorio cremonese. Lo scontro finale avviene presso il fiume Adda; non sappiamo precisamente il luogo, se a nord o a sud di Lodi, sappiamo però che l’esercito di Teodorico transita a nord del cremasco mentre Odoacre a sud, il vincitore sarà Teodorico. Fonti: Don Angelo Aschedamini Cremasco Antico.