Sabato 29 fino alle ore 18 e dalle 20.30 alle 23, mentre domenica 30 giugno 2024, dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30, presso la Sala Agello del Centro Culturale Sant’Agostino di Crema, è possibile visitare gratuitamente la mostra fotografica Ouverture di Andrea Caprotti.
Καλός καὶ ἀγαθός
L’autore, odontoiatra per professione, fotografo per passione, racconta di essere sempre stato attratto dall’arte e dal bello in generale, al punto che, quando va in giro in compagnia, a volte scompare: “Mentre cammino, mi accorgo di un particolare. Il mio occhio vede già lo scatto, la cornice, l’effetto finale. In quel momento sono altrove, troppo concentrato. Fino a cinque o sei anni fa, riempivo amici, parenti e pazienti di fotografie. Facevo degli esperimenti, ma poi tutto finiva in una ripetitività personale. Poi, con la mia pagina Instagram, si è aperto un mondo nuovo. Quando hai molti follower, non scatti più fotografie per te stesso o per pochi intimi, ma lo fai per altri. Ti perfezioni. Anche nel mondo reale conosci tante persone e devi interpretare quello che percepiscono, quello che si aspettano, ciò che può piacere o non piacere. Tu, fotografo dilettante, cresci con quel pubblico e diventi un professionista. Curi il dettaglio, la carta, la cornice, l’esposizione. Grazie ai social, quattro anni fa, ho iniziato ad esporre a Milano, partecipando poi nel 2023 al 18th Milano Photofestival. Quest’anno, per la Giornata Internazionale della Donna, ho organizzato a Fosdinovo la mostra Donna: ammirazione e riflessi. Sono nato fotografo di interior design, freddo, schematico, ma poi nel tempo sono cambiato. Ho osservato i visitatori davanti alle fotografie nelle mie mostre. Erano catturati più da un tramonto, un fiore, un paesaggio. Si fermavano a commentare l’immagine, chiedevano informazioni su dove, quando e perché era stata scattata. Ouverture è la mia prima mostra con fotografie di fiori”.
Non solo fiori
Oltre a fotografie di fiori, alcune con colori sgargianti, altre nel magico bianconero, al Sant’Agostino si posso ammirare scene di vita quotidiana in aeroporto; strade solitarie delle Canarie con uno sfondo lunare di pietra vulcanica; particolari brianzoli di Villa Panza a Varese o di una fontana in vetro e bronzo a Como; paesaggi dell’isola d’Elba e dell’Andalusia (da Gibilterra a Cadice) con i suoi cimiteri sulla cime del colle, a picco sul mare, dove piccole nicchie ad arco incorniciano tombe di pietra, condomini dei morti dove i vivi depongono pietosi doni per i loro cari e giocattoli per angeli anzitempo; scorci milanesi del Pirellone, dell’Università degli Studi, del Museo della Scienza e della Tecnica, della galleria Vittorio Emanuele II, e altre fotografie dallo stile americano che ricordano Edward Hopper. Impossibile non pensare ai versi del Gelsomino Notturno di Giovanni Pascoli: E s’aprono i fiori notturni, nell’ora che penso ai miei cari. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle crepuscolari. Dai calici aperti si esala l’odore di fragole rosse. Splende un lume là nella sala. Nasce l’erba sopra le fosse.