La radio fa le bizze? Non è un buon motivo per fermarsi. Ci si può accontentare e rendere meraviglioso anche un solo istante. I Black blues brothers oggi al San Domenico l'hanno dimostrato tra giochi di fuoco, acrobazie, salti mortali, silenzi e sorrisi. Ad attenderli in platea giovani, adulti, ma soprattutto bambini. Perché il circo è il circo. Nello spettacolo diretto da Alessandro Serena, che ha confermato il sold out anche nella seconda domenica della stagione Incroci, tutto prende forma in un night con una radio che, appunto, non collabora. I barman e i camerieri non perdono tempo. Usano quel che trovano. Si arrangiano, come si dice in gergo. E creano meraviglia. Le sedie diventano buone alleate per i salti mortali. Gli attaccapanni utili supporti per i giochi con il fuoco. E poi ovviamente le mani degli amici, preziosi sostegni sui quali poter sempre contare. Perché quello che i Black blues brothers insegnano a colpi di risate è che insieme è meglio. Soprattutto per raggiungere le vette.
Pubblico protagonista
Il soffitto del teatro è stato ad un passo varie volte. Dalla platea le voci dei bambini erano piene di sorpresa. E quando uno degli acrobati ha tentato di chiudere in anticipo azzardando un 'basta, finito', uno spettatore in erba ha risposto: "no, ma perché?" E in effetti è vero la meraviglia non può finire. È ciò che ci fa andare avanti. Un salto per volta, tra una radio che va a colpi e le danze condivise con gli amici di sempre. Gli stessi che ci aiuteranno a raggiungere le vette. Le acrobazie nascono da corpi che si intrecciano e si fidano l'uno dell'altro. Le piramidi umane catalizzano l'attenzione. L'aveva detto Serena: “l'incontro tra culture si realizza in silenzio”. O meglio sulle travolgenti note della colonna sonora del leggendario film di John Landis. Vive nei sorrisi reciproci, negli applausi a ritmo, nel coinvolgimento diretto del pubblico. Già perché, dopo aver abbandonato i panni di inservienti, gli acrobati hanno invitato sul palco una ragazza, un giovane e qualche bambino. Pochi attimi dopo tutti sono divenuti protagonisti di coreografie e prove acrobatiche. Tra cui il limbo, con scarsi risultati scenici, ma sorrisi scolpiti.
'Gioco e leggerezza'
“Questo show – spiega il direttore artistico Franco Ungaro – conferma la direzione che vogliamo dare alla stagione: quella del gioco e della leggerezza. In questo i Black blues brother sono dei maestri, stanno avendo un importante successo in tutto il mondo. Mischiano vari linguaggi: il teatro, la danza, l'arte cincense. Parlano a tutti, anche ai più piccoli. E fanno scuola. Oggi in platea sedevano anche alcuni studenti in Erasmus dalla Colombia”. Oltre che i tantissimi cremaschi accorsi per riempire il teatro di risate. Ed affidarsi per un attimo all'incredulità di raggiungere una vetta. Con l'aiuto delle sedie, degli amici, di tanto allenamento. E di una buona dose di coraggio: questa è la meraviglia. La conferma sta negli occhi luminosi e attenti dei bambini. Questi sono i Black blues brother.