Domenica 27 agosto presso lo spazio dibattiti, allestito all’interno della Festa de l’Unità nel podere di Ombrianello a Crema, un folto numero di partecipanti ha vissuto un’intensa e a tratti commovente esperienza di condivisione. Il centro ricerca Galmozzi e il quotidiano Cremaonline hanno presentato il progetto Vivere ancora, un percorso di collaborazione nato in piena emergenza Covid: in sinergia di intenti e di scopi, queste due realtà del territorio si sono messe in ascolto, il primo attraverso la disponibilità e l’impegno dei suoi volontari, il secondo con le diverse professionalità della redazione, diretta e coordinata dal direttore Andrea Galvani per dare voce a chi quasi mai ha la possibilità di farsi ascoltare. Un ruolo fondamentale hanno rivestito i tre operatori: Michele Mariani, Ottavio Bolzoni e David Donesana Tacla, che hanno realizzato i filmati e curato il montaggio e la post produzione con maestria e sensibilità.
Identikit del progetto
Dopo il saluto del presidente del centro ricerca Galmozzi, Nino Antonaccio, che ha introdotto la serata e presentato gli ospiti, il racconto è entrato nel vivo con la visione di un filmato inedito, che ha dato voce agli ospiti del rifugio san Martino, la struttura della Caritas diocesana situata in pieno centro città, che accoglie i senza fissa dimora in condizioni di povertà e profondo disagio. Le immagini hanno mostrato come questo luogo sia ben più di un dormitorio: è un crocevia di incontri, di storie, di relazioni che si intrecciano tra ospiti, volontari e operatori.
Bussare e ascoltare
“Quell’uomo meraviglioso che è Papa Francesco ha parlato degli scartati, degli invisibili, dei dimenticati - spiega Felice Lopopolo, anima del centro e già presidente dal 2002 al 2014 – e con questo progetto, in sintonia con Cremaonline, abbiamo voluto dare voce a loro. Bussare e ascoltare: con questo approccio umile e rispettoso ci siamo avvicinati e ci siamo posti in ascolto e in dialogo con persone che vivono fragilità, che sono anche le nostre”.
Gli esordi difficili
Nella prima fase del progetto, nel pieno dilagare della pandemia, i giornalisti erano tra le poche persone autorizzate a circolare. Cremaonline ha deciso e scelto in quel momento di mettersi al servizio della città, prestando i propri occhi alla collettività e cercando di riannodare le distanze con le parole, con il racconto di quanto stava accadendo. In questa prima fase sono stati intervistati numerosi artisti del territorio: si avvertiva il bisogno di poesia, di una narrazione diversa, creativa.
La parola ai protagonisti
Un progetto in evoluzione, confluito lo scorso anno nel volume Ciao, io sto bene, mi mancate. Da questo avvio è scaturita, quale naturale prosecuzione, la seconda fase Vivere ancora. Un progetto presentato dal centro Galmozzi ai comuni e alle associazioni del territorio; materialmente scritto da Gloria Giavaldi, allora preziosa collaboratrice del giornale ed ora addetta stampa dell'Asst Crema in cui sono i protagonisti a raccontare di sé: Ilaria e Alessandro possono parlare liberamente dei bisogni dei giovani, rivendicando l’importanza delle loro aspettative e paure, chiedendo l’attenzione e la fiducia, spesso negate, dal mondo degli adulti; Rosangela, che si misura sin da piccola con una disabilità forte, può avere la gioia di condividere i ricordi della sua vita con fierezza e dolcezza e con loro tante altre voci, tante altre fragilità, che mostrano la forza di chi le affronta nel quotidiano.
Il messaggio del sindaco
“Tutti abbiamo delle fragilità” ha commentato il sindaco Fabio Bergamaschi: “Una comunità che voglia definirsi tale non può non farsene carico e soprattutto un’amministrazione comunale, chiamata per mandato, conferito dai cittadini, a promuovere e tutelare il benessere di tutti".
Un nuovo modo di comunicare
Con questo progetto Cremaonline ha inaugurato un nuovo protocollo comunicativo: al centro non c'è la notizia, lo scoop, ma la persona e la delicatezza rispettosa con cui si entra nella sua storia per condividerla con tanti altri. Nella sala il silenzio si alterna ai sorrisi commossi: vengono proiettati due contributi video inediti (il giornale ne darà pubblicazione nei prossimi giorni). È palese il senso di gratitudine e di ammirazione per chi ha accettato di mettersi a nudo. Le immagini scorrono forti e delicate, poetiche e così reali da creare immediata partecipazione: ognuno trova spunto per immedesimarsi in un frammento di quelle storie.
La parola al pubblico
La parte finale è dedicata agli interventi, liberi, significativi e numerosi, a riprova dell’attento livello di condivisione: Claudio Dagheti, direttore della Caritas di Crema, Daniela Martinenghi, presidente di Anffas onlus Crema, il signor Garbelli che afferma con tono commosso che “il cremasco è una terra speciale”, gli stessi Alessandro e Ilaria protagonisti in video e in sala con le loro voci. Non resta che invitare tutti all'evento conclusivo, che si terrà il 17 dicembre al teatro san Domenico, diretto dalla regista, attrice ed insegnante di recitazione Rosa Maria Messina. I video sono visibili sul sito di Cremaonline e del centro ricerca Galmozzi.