27-08-2023 ore 20:25 | Cultura - Musica
di Annamaria Carioni

Crema. Il dono moltiplica la vita: Aido festeggia 50 anni con il concerto pop in Piazza Duomo

È sabato sera. Piazza Duomo illuminata è incantevole. I cremaschi non rinunciano alla "vasca" di rito, una delle ultime di quest'estate agli sgoccioli. Davanti all'ingresso del comune sotto la Torre Pretoria  è stato montato il palco: a breve partirà il concerto promosso da Aido Crema a conclusione di una giornata densa di emozioni e significati, iniziata in mattinata con il convegno "Il mio sì un dono per la vita - riflettere oggi per vivere domani".

 

Imparerock: emozioni in musica
Si accendono i faretti colorati. Barbara, la presentatrice, spigliata e sorridente, accoglie il pubblico vociante e numerosissimo, introducendo i saluti dell'Assessore con delega al welfare e alla coesione sociale Anastasie Musumary e del presidente provinciale Aido Francesco Pietrogrande. Aprono la kermesse musicale i giovani allievi del Civico Istituto Folcioni, che, suonando insieme al prof. Pierangelo Mulazzani, mostrano a quali risultati si possa arrivare in soli nove mesi di laboratorio musicale. A loro tocca il compito di aprire le danze e iniziare a scaldare i presenti con un tributo a Sting, particolarmente apprezzato dal pubblico.

 

In ricordo di Anastasia
Interviene anche il dottore Carmine Troiano, presidente della sezione Aido di Crema : "Questa serata è dedicata alla nostra collega Anastasia, disponibile con tutti, dolce ed empatica, scomparsa improvvisamente il giugno scorso in un terribile incidente stradale proprio mentre raggiungeva l'ospedale maggiore per prendere servizio, come ogni giorno, nel reparto di terapia intensiva". Anastasia ha donato i suoi organi, ha detto il suo sì alla vita, è l'anima di una serata pensata e voluta dall'Associazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di esprimere in vita il proprio assenso alla donazione degli organi al momento della morte.

 

Quanta gente, quanta vita!
Il temporale, che nel pomeriggio ha fatto temere che il concerto potesse saltare, sta regalando una frescura insperata in una settimana di canicola africana. La musica, gli applausi: tutte le sedie sono occupate e una corona di persone in piedi, disposta a semicerchio, si è formata spontaneamente dal Torrazzo agli scalini della cattedrale: un bimbo balla sul sagrato della chiesa, due ragazzi si tengono per mano uno accanto all'altro. Ci sono famiglie con i passeggini  e persone che si fermano un attimo ad ascoltare sul sellino della bicicletta. L'intento che si prefiggevano i volontari di Aido si sta realizzando: il concerto è un omaggio alla vita, alla condivisione, al senso di comunità.

 

Nel vivo del concerto
Intanto hanno iniziato ad esibirsi i Little Green Mushrooms, prendendo tutti per mano in un viaggio musicale nel mondo del pop. "Se telefonando" di Mina passa la staffetta a Elisa, poi a Giorgia, una canzone più emozionante dell'altra. I musicisti sono giovani, ma ci sanno fare, sono credibili. Anch'io sono lì ad ascoltare, seduta sui gradini del Duomo, nella mia città che stasera è così intima, così raccolta. Mi tornano in mente le parole di una canzone di Vecchioni "La vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare". Penso a mio figlio che non c'è più, penso che ha donato i reni, il cuore, il fegato e il pancreas. Lui ha detto cinque volte sì alla vita e noi con lui, per lui. Penso che cinque persone forse ora ascoltano un concerto come questo, tengono per mano la persona che amano, sorridono al proprio figlio.

 

Il dono moltiplica la vita
Io dico sì alla vita, voglio stare tra quelli che credono nella gratuità del dono, nel valore del bene verso il prossimo, dalla parte di quel 75 per cento di concittadini che si è già espresso a favore della donazione degli organi. Dico grazie all'Aido e ai suoi volontari, che da 50 anni ci risvegliano dal torpore di un'esistenza che corre veloce e che spesso diamo per scontata, che creano occasioni di confronto e riflessione, come è stata questa giornata, e così facendo non ci permettono di dimenticare che donare moltiplica la vita. 

3508