27-02-2022 ore 20:06 | Cultura - Manifestazioni
di Gloria Giavaldi

Duelli di coriandoli e storie a lieto fine: la magia del Carnevale negli occhi dei bimbi

Il mantello di Superman, il vestito delle principesse, il corpo possente di Hulk, il fare fiabesco degli unicorni. In centro a Crema oggi non c'era che l'imbarazzo della scelta. Tanti modi di essere diversi, uniti dal desiderio di mascherarsi per sorridere. Per tornare a ridere, insieme. Nella centralissima piazza del Duomo il Gagèt l'ha fatta da protagonista con la sua inseparabile oca. Anzi, con l'Uchèt: le tradizioni vanno rispettate. Pochi passi più in là le maschere si mischiano ad una scenografia particolare, che impone di cambiare punto di vista. Di osservare il mondo a testa in giù. Ma cos'è il Carnevale se non il momento di osare, di cambiare, di essere altro? Soprattutto dopo un periodo così complicato.

 

Duello di coriandoli

Lo insegnano i bambini. Piccolissimi e più grandicelli si affrontano a colpi di spada (i palloncini non mancano mai), salvo poi scambiarsi sorrisi poco dopo. “Prendo i coriandoli e li lancio in aria. Anzi, te li lancio addosso” dice uno di loro all'amico. Poi i ruoli si invertono. Le stelle filanti e i coriandoli si infilano tra i capelli. E non se ne vanno più. Forse a volerci ricordare quanto ci sono mancati. Quanto basti poco per risvegliare e preservare un momento di felicità. Oggi a Crema era festa. Non una qualunque: quella di Carnevale, quella dei bambini. O meglio di chi ha scelto di risvegliare il proprio essere bambino. Sotto il Gagèt, i promotori della manifestazione, indossano i consueti costumi: sono una certezza. Oltre le sfilate, cui abbiamo dovuto rinunciare. “Non è tempo per il Carnevale in grande stile” ci aveva detto il presidente del comitato Eugenio Pisati. “E' tempo, però, di indossare maschere di speranza”. Perchè Crema ha dimostrato, una volta di più, di essere una città che non molla. “Di voler ridere”. Con essenzialità. Quella della meraviglia raccontata dagli occhi luminosi dei bambini impegnati ad affidare al cielo coriandoli colorati. E a vincere. Tutti insieme. A colpi di sorrisi.

 

La felicità è una cosa seria

“Ci stiamo divertendo, mamma” dicono due, poco prima di prendere la strada di casa e rigorosamente dopo aver salutato le mascotte perfettamente vestite: ci sono i Puffi con mascherina chirurgica, Winnie the Pooh. E poi i pagliacci, proprio dietro al banchetto dei Pantelù. “Siamo ancora qui” confermano con il sorriso stampato, impegnati a distribuire palloncini da mostrare con orgoglio. Sotto i portici della Pro loco, le manifestazioni di Carnevale del passato si raccontano. Ha aperto i battenti ieri la mostra voluta dal gruppo guidato da Renato Stanghellini. Davanti al comune replicano, dopo l'esordio stellare della scorsa settimana, i mercatini allestiti dall'agenzia Miraglio: buon cibo, begli oggetti, ottimi profumi. Mancano le sfilate, certo, ma la felicità si avverte. E merita una colonna sonora di tutto rispetto: ci hanno pensato i dj. Ché, anche se a Carnevale ogni scherzo vale, la felicità è una cosa seria. E deve resistere. Come i coriandoli sparsi tra i capelli di ciascuno.

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