Cremaschi e turisti entrano in piazza Duomo e strabuzzano gli occhi. Il colpo d'occhio è di quelli che non si possono dimenticare facilmente: ai piedi del torrazzo una gondola originale, scortata fino a Crema da otto gondolieri veneziani e buranelli in abiti tipici per la grande festa dedicata ai 1600 anni della Serenissima (e la manciata di secoli di stretto legame tra le due città). Al solito, dall’alto della torre pretoria il leone di san Marco sorride sornione, mentre osserva il brulichio delle persone che si accalcano attorno all’imbarcazione. Nell’attesa del proprio turno non disdegnano (e come mai potrebbero?) un assaggio. Del resto, come dargli torto, vista la presentazione: “Sprissetto, ombre e cartoccio di frittura servito alla stessa maniera della laguna. Quale xe il segreto? Xe la compagnia. Xe la gioia di vivere”.
Quando Crema era Serenissima
Sarà per il carisma dei vincenti, sarà per le dieci (dieci!) regate di voga che l’hanno visto trionfare, fatto sta che Franco dei Rossi, da tutti conosciuto come Strigheta (più che un soprannome un titolo per gente avvezza a non temere nulla), è preso d’assalto dai bambini. Braccia forti li traghettano all’interno della gondola per la miriade di scatti dei genitori. Nessuno vorrebbe che il momento finisse. E quindi pescano nuove scuse per dilatare il tempo cercando sempre nuove prospettive. Quelle realizzate oggi, da inviare ad amici e parenti, sono ‘cartoline’ decisamente uniche. In particolare se hanno l’annullo del Timbrofilo curioso: ‘quando Crema era Serenissima’. All’interno delle sale della Pro loco l’andirivieni prosegue senza sosta. Le persone sono attratte dai colori e dai panorami di Gil Macchi, dai suoi dipinti e dal tema dell’esposizione, che rende perfettamente il clima di oggi in centro città: ‘Robe da Macchi’.
L’amore per la compagnia
Ad incorniciare l’evento il patrocinio dell’amministrazione comunale e la verve del Comitato carnevale cremasco. In serata sulla torre pretoria saranno proiettate le immagini delle regate storiche veneziane e le opere di Gil Macchi, saldo connubio rinfrancato da una tanto profonda quanto lunga simpatia, ingrediente essenziale di una sincera amicizia. La festa proseguirà anche domenica 26 settembre: dalle 10.30 ritorneranno mostre, proiezioni e aperitivi. La gondola? Nessuna paura: resterà in piazza Duomo fino alle 22. L’evento è finanziato dall’Associazione popolare per il territorio e il Rotary club san Marco. Ciò che conta è cogliere l’essenza: “Xe la gioia di vivere e l’amore per la compagnia”.