24-06-2024 ore 20:15 | Cultura - Libri
di Annamaria Carioni

Festival Inchiostro. Alessandro Carioni presenta il suo libro d'esordio: Il contagio del male

E' una fredda domenica di pioggia, nonostante sia il 23 giugno. Nei chiostri del Centro Culturale Sant'Agostino si sta svolgendo l'ultima giornata del festival letterario Inchiostro, giunto alla sesta edizione. I visitatori non mancano, non è di certo un'inaspettata frescura decisamente autunnale a spaventare chi ama leggere: banchetti di libri si susseguono lungo i porticati, attirando la curiosità e l'interesse delle numerose persone presenti. Ogni mezz'ora è possibile incontrare un autore, che propone la sua opera ed è proprio qui che raggiungo Alessandro Carioni.

 

Giovane e promettente scrittore

Camicia candida, jeans e scarpe da ginnastica. Alessandro ha sedici anni, abita a Crema e frequenta il Liceo Classico Racchetti. Racconta con disarmante fierezza di essere cintura nera di karate e subaqueo con brevetto di primo grado. Con gli occhi che si illuminano rivela di amare il teatro e di aver preso parte alla messa in scena della tragedia Antigone di Sofocle e delle Troiane di Euripide. Dalle sue parole traspare la passione per lo studio, per l'impegno sociale, per la vita da gustare in pienezza a 360 gradi.

 

Come è iniziata questa avventura letteraria?

“Un anno e mezzo fa con il racconto L'amore tra la vita e la morte ho vinto un concorso indetto dalla casa editrice Il Viandante, che poi mi ha offerto la possibilità di pubblicare un libro” spiega lo scrittore cremasco, che non si vanta dei suoi successi, anche se ne avrebbe motivo: nonostante la giovanissima età, Alessandro ha già conquistato numerosi premi e riconoscimenti in concorsi letterari a Roma, Pescara e Torino, presentando sia testi in prosa che poesie.

 

Dove hai trovato l'ispirazione?

“Nel secondo capitolo de I Promessi Sposi Alessandro Manzoni sostiene che chi compie una malvagità ai danni di un altro non è colpevole solo del male commesso, ma anche del processo di corruzione dell'anima, che si manifesta nella persona oltraggiata. Questa frase mi ha colpito e ho cominciato ad interrogarmi se davvero ciò sia possibile. Intorno a questo pensiero ho costruito la trama ed hanno preso vita i personaggi. Manzoni è di un'attualità spaventosa”.

 

Il contagio del male: perché questo titolo?

“Ho scelto il termine contagio, utilizzando una metafora medica, perché il male ha la capacità di infettare l'animo umano similmente ad una malattia, che corrompe il corpo. Carlo, il protagonista, viene contagiato dalla forte sofferenza, che prova e dal senso di ingiustizia, che sperimenta a causa di una tragedia, che lui considera un torto”. Mentre parla del suo libro, i gesti delle mani sembrano sostenere le parole, quasi a sottolinearne la sostanza, il significato. Alessandro appare così pacatamente determinato, scioglie i momenti di leggero imbarazzo con un sorriso aperto, non si sottrae alle domande, racconta di sé con piglio genuino e sereno.

 

La trama

Il libro è un noir psicologico, ambientato nella città di Crema. “Il protagonista è un giovane docente di lettere, che perde la fidanzata in un tragico incidente stradale” continua a spiegare l'autore “Quando il caso viene archiviato senza nessun colpevole, il suo dolore si trasforma in una lucida ed incontenibile follia di vendetta e dà il via ad una spasmodica lotta interiore tra il bene ed il male”. Chiedo se Carlo, il protagonista infettato dal male, si salverà, se riuscirà a guarire dal suo oscuro tormento, ma Alessandro non vuole rivelare di più, invita a leggere il libro e a provare a dare una risposta personale a questo dilemma esistenziale, che potrebbe ferire chiunque.

 

Gutta cavat lapidem

“Per me la scrittura è una grande passione. Scrivere mi piace e mi fa stare bene. Con il testo ho un rapporto reciproco: io dò qualcosa al testo, ma anche il testo dà qualcosa a me”. Nell'atto di spiegare quale sia il suo approccio alla scrittura, il giovane autore manifesta nuovamente il suo amore per i classici, citando una massima di Ovidio “la goccia scava la roccia” ovvero la perseveranza consente di raggiungere i propri obiettivi. E lui di questa virtù ne ha da vendere.

 

Una promessa per il futuro

E' arrivato il momento per Alessandro Carioni di presentare il suo libro. Accanto a lui ci sono i profondi occhi azzurri ed il sorriso incantevole della sua amica Stella Ferla, che lo affianca e lo sostiene, rivolgendogli domande e dialogando con lui sul romanzo. Seduta in mezzo ad una folla di compagni di classe, di persone che lo conoscono e di altre che sono venute per incontrarlo per la prima volta, penso che Alessandro ha lo stesso nome di Manzoni e di altri grandi personaggi della storia. Penso che questi sono i nostri giovani, appassionati, impegnati, limpidi. Penso che dobbiamo metterci in ascolto, perché abbiamo molto da imparare da loro.

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