Con una mostra temporanea allestita nelle sale Agello del centro culturale sant'Agostino dal prossimo 23 aprile, i cremaschi potranno apprezzare direttamente i sessantuno dipinti acquisiti dal museo civico, appartenenti alla collezione di Paolo Stramezzi. Successivamente alcune delle opere verranno esposte perennemente nel museo ed andranno a completare la sezione dedicata all'Ottocento e al Novecento, dove già se ne trovano altre donate dallo stesso Stramezzi negli anni Sessanta. L'acquisizione in comodato gratuito da parte del comune di Crema, per volontà degli eredi di Marina Stramezzi, è stata ufficializzata oggi in conferenza stampa. Come spiega il sindaco Stefania Bonaldi: “oggi in qualche misura il museo di Crema chiude un cerchio. Siamo molto orgogliosi di poter presentare alla cittadinanza opere di così grande pregio”. Tra queste spiccano una tavola di Vincenzo Foppa, la copia seicentesca di una tavola di Leonardo da Vinci, una veduta di Firenze attribuita a Turner e diverse tele di pittori Macchiaioli. “ Ringraziamo di vero cuore gli eredi Stramezzi per aver scelto di rendere fruibili queste opere per una sorta di dovere etico”.
Dono alla città
La collezione d'arte di Stramezzi conta complessivamente più di mille opere, prima conservate nella villa La Perletta nel quartiere di san Bartolomeo dei morti a Crema. L'intento dichiarato dagli eredi è quello di “dare seguito ad un progetto culturale che possa contribuire negli anni alla conservazione del bello”.Secondo il soprintendente per le province di Lodi Cremona e Mantova Gabriele Barucca, giunto a Crema per l'occasione: “ la finalità primaria delle collezioni d'arte è quella di far rientrare le raccolte nel godimento pubblico”. Oltre alla cessione degli strappi d'affresco del Barbelli al comune di Casaletto Vaprio e ad una evidente passione per l'arte che ha valicato i confini cremaschi, “Stramezzi ha avuto una notevole importanza pure dal punto di vista sociale ed economico”.
Studio e approfondimento
Anche per questo, secondo il funzionario e storico dell'arte alla Soprintendenza per le province di Lodi, Cremona e Mantova, Filippo Piazza “la fruizione ed il coinvolgimento devono essere il primo tassello. Poi dovranno seguire studio ed approfondimento da parte degli storici dell'arte per ricostruire la storia di una figura importante a livello nazionale, che nel tempo si è distinta per la capacità di intuire, notare e valorizzare importanti oggetti d'arte”. Il museo di Crema intende avviare approfondimenti con università e porsi sempre “come il luogo più adeguato per la valorizzazione delle opere d'arte”.