Una fiaba pandemica, circense e di fuoco. Insieme di luce, di sorrisi, di stupore. Tutto ciò che serve per ripartire con speranza. Ecco perché si chiama Hope, lo spettacolo di Pietro Chiarenza e dei figli Anders e Milo, scelto dal Franco Agostino Teatro Festival per inaugurare la venticinquesima edizione. L'appuntamento è per piccoli e loro genitori, oltre che per tutti coloro che non si stancano mai di vivere le emozioni, nel piazzale della stazione di Crema per venerdì 2 settembre alle ore 21. Ingresso gratuito. “Pietro Chiarenza – ci spiega la presidente del Fatf Gloria Angelotti – è una nostra vecchia conoscenza. Ha cominciato con noi a fare spettacoli di fuoco, poi è diventato un artista di fama internazionale. Ci è sembrata l'occasione giusta per far partire con il botto questa venticinquesima edizione e rivedere un vecchio amico”.
Luce contro l'oscurità
Il programma della prossima edizione verrà completamente reso noto entro un mese, ma “possiamo anticipare che sarà sinonimo di leggerezza e di speranza”. Perché, nonostante il periodo difficile che abbiamo vissuto “tutto scorre”. E la speranza è il modo migliore per guardare al futuro. “Hope – precisa Carenza collegato dal Belgio – è nato quando tutto era chiuso. Ho immaginato lo spettacolo, che si è evoluto nel tempo, come un modo per interrompere l'immobilità del lockdown. Ora, con tutte queste luci e con il fuoco è un modo per contrastare l'oscurità della guerra o quella che può caratterizzare la nostra quotidianità”.
Buone notizie
Hope è una buona notizia. Vuole esserlo per tutti. “Per i bambini e le famiglie, un target di pubblico – è intervenuto l'assessore alla cultura Giorgio Cardile – cui il Franco Agostino parla sempre, attraverso diversi linguaggi artistici. Siamo fieri, ancora una volta, di essere accanto all'associazione presieduta da Gloria Angelotti: a Crema è ormai un'istituzione”. Il Fatf è dunque pronto a ripartire con il teatro di fuoco, con il desiderio di stupire, con effetti speciali. “Lo faremo grazie al sostegno di tante realtà ed in assoluta sicurezza, garantendo ai cremaschi una bellissima accoglienza in un luogo, la stazione, che è sinonimo di partenza. Ricominciamo insieme, con la speranza nel cuore”.