23-03-2015 ore 19:06 | Cultura - Teatro
di Paola Adenti

Performance visivo – teatrale di Francesca Falchi che ha ripercorso ad Orzinuovi la storia dell’artista Pippa Bacca

È con grande emozione che lo scorso 21 marzo l’attrice sarda Francesca Falchi ha portato in scena alla Rocca di Orzinuovi, dopo la prima al Castello San Michele di Cagliari, la storia dell’artista milanese Pippa Bacca. La rassegna Teatri di Pianura, ideata e diretta da Piccolo Parallelo, ha ospitato la performance visivo – teatrale L’alba della sposa, che è valsa a Francesca Falchi il Premio Lunarte 2012 per la scrittura del testo rappresentato. Pippa Bacca, pseudonimo di Giuseppina Pasqualino di Marineo, intraprese nel 2008 una sorta di viaggio di pace, una performance itinerante dal titolo Spose in viaggio, per promuovere la fiducia nel prossimo. Partita da Milano l’8 marzo, data simbolica, si proponeva di attraversare in autostop undici Paesi teatro di conflitti armati vestendo un candido abito da sposa per celebrare un ideale Matrimonio con il Mondo. E dal Mondo venne tradita.

 

Tradimento

Non raggiunse però la meta, Gerusalemme. In Turchia venne uccisa dopo aver subito violenza da un uomo che le aveva fornito un passaggio. L’assassino venne scoperto, catturato, recluso ed il fatto suscitò scalpore sia in Italia che in Turchia. “Anche il funerale di Pippa Bacca un’opera d’arte e di speranza” titolò La Gazzetta del Mezzogiorno in occasione dell’ultimo saluto all’artista con oltre mille persone che vi parteciparono a Milano, .nella Basilica di San Simpliciano. Ognuno indossava un capo d’abbigliamento verde, colore preferito da Pippa, e la bara stessa era avvolta da un drappo verde. Al termine della funzione, brindisi, abbracci, tanta commozione, i canti del Coro di Micene e la musica della Banda degli Ottoni, trasformarono quel momento in un evento particolare, nello stile dell’artista.

 

Donne

La particolare attenzione con la quale da sempre Francesca Falchi affronta storie di donne, l'ha portata ad avvicinarsi alla vita di Pippa Bacca, nipote dell’artista Piero Manzoni. Il monologo che ne è scaturito tocca emotivamente chi lo ascolta. Domina il tema del tradimento: del mondo che ha tradito una donna che avrebbe voluto sposarsi con il mondo e dell’uomo inteso come genere umano. Presenti fra il pubblico sabato anche la madre, Elena Manzoni, ed una delle sorelle di Pippa che hanno assistito alla performance.

 

Nozze erranti

Gli spazi della Torre Civica hanno permesso un originale e suggestivo allestimento itinerante che, in un metaforico viaggio, ha portato il pubblico ad assistere alla performance in tre differenti sale dominate dal colore bianco come l’abito nuziale di Pippa, a rappresentare la purezza e la sua fiducia nel mondo. Stanze e percorsi immateriali, avvolti da cellophane fluttuante, hanno accolto i presenti accompagnandoli nell’ascolto dei nomi di decine e decine di donne uccise e nella visione delle foto dei loro volti in bianco e nero appesi al soffitto. È stata poi la musica della festa della partenza dell’artista a prendere il sopravvento in un filmato originale del 2008. Baci, abbracci e sorrisi in video così come quelli generosamente elargiti al pubblico dalle cinque “ancelle bianche”, selezionate durante un laboratorio teatrale allestito il giorno precedente dall’attrice – autrice della performance. In scena come elementi – innesco di azioni simbolo, hanno guidato i presenti stabilendo con loro un contatto fisico costante facendoli divenire parte attiva dell’azione teatrale.

 

Riso e terra bruna

La spettacolazione si è poi spostata nella terza sala, dove fra due ali di pubblico Francesca/Pippa ha recitato su quattro lati a contatto diretto con la gente, fra lanci di riso, confetti, abbracci ed il frinire delle cicale come colonna sonora a simboleggiare il viaggio, l’evasione, l’estate e la libertà. Al termine è stato di nuovo il pubblico ad intervenire attivamente e a decretare la fine della performance. In un percorso obbligato ognuno, con tangibile emozione, ha gettato manciate di terra sul corpo dell’attrice, a seppellire Pippa Bacca in un gesto estremo colmo di affetto e della pietas che induce l’uomo ad amare e a rispettare il prossimo.