Preoccupazioni per il futuro, ansie e insoddisfazioni sono in aumento tra gli adolescenti del cremasco. Questi sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca Preziose cicatrici. I risultati di tale lavoro sono stati restituiti alla cittadinanza, nella serata di giovedì 21 novembre in sala Alessandrini a Crema. Il momento di condivisione rientra nel vasto programma del Festival dei diritti ed è stato organizzato dall’Ats Impronte sociali e dal comune, in co progettazione con l’Orientagiovani, la cooperativa sociale Igea, il consultorio K2, il consultorio diocesano, l’associazione Insieme per le famiglia e la cooperativa sociale Cosper.
Preziose cicatrici
La ricerca Preziose Cicatrici, realizzata nel 2023, è stata articolata in tre fasi. Una prima fase di costruzione del questionario con la collaborazione di 15 studenti (tra i 14 e 20 anni), una seconda fase di somministrazione a 5.077 alunni di 9 scuole superiori della città (Cfp Canossa, Cr.Forma, Dante Alighieri, Galileo Galilei, Marazzi, Pacioli, Racchetti – Da Vinci, Sraffa e Stanga). Infine, una terza fase di restituzione dei dati alle scuole e alla città. L’elaborazione dei dati è stata coordinata dal centro studi Socialis dell’Università degli studi di Brescia.
Lo spaccato nazionale
La ricercatrice del centro Socialis, Cristiana Paladini, ha aperto la restituzione dei risultati con una panoramica a livello nazionale. “Molti indicatori segnalano un aumento del disagio tra i più giovani, con un crollo di fiducia nel mondo adulto. Secondo i dati di Open Polis, il 54 per cento degli adolescenti pensa che gli adulti non capiscano i ragazzi. Il 14 per cento dei minori si è trovato nel 2023 in una situazione di povertà assoluta”. Se si parla di benessere psicologico, l’indice della salute mentale è in peggioramento: “sono quasi 66 mila gli studenti, tra gli 11 e i 17 anni, con tendenza all’isolamento sociale e sono in 100 mila hanno una dipendenza da social media”. Sulle piattaforme social entra in gioco una grande problematica, il cyberbullismo: “il 25 per cento ne è stato vittima almeno una volta e il 4 per cento dichiara di esserlo stato molte volte”. Non solo segnali negativi dall’Italia, nel 2023 si è assistito ad un aumento (+ 6,4 per cento) dei giovani impegnati in un’attività di volontariato. “Il disagio giovanile è un fenomeno complesso, che non si può ridurre a numeri in fila, ma partire dai dati è un modo per evitare una narrazione aneddotica”.
Il benessere psicologico
Se ci si concentra sul territorio cremasco, il primo dato ad emergere è l’aumento di ansia, rabbia e noia, specialmente dopo la pandemia da Covid-19. “Gli adolescenti provano con più intensità sopratutto felicità (49,7 per cento) e allegria (48 per cento). Per contro, circa uno su quattro non prova quasi mai questi sentimenti. Circa un terzo afferma di sentire molta o moltissima ansia (35 per cento), rabbia (31 per cento) e noia (30 per cento)”. Tra i fattori di insoddisfazione si trovano il proprio aspetto fisico, condiviso dal 38 per cento e l’andamento scolastico con un 23 per cento”.
I disturbi più frequenti
É stato rilevato un malessere comune tra i ragazzi cremaschi. “Tra i disturbi di cui gli adolescenti dicono di soffrire spesso o molto spesso ci sono: saltare i pasti (13,9 per cento), temere luoghi affollati (14, 4 per cento), soffrire di insonnia (17,3 per cento), agire condizionati dall’ansia (18,5 per cento), sentirsi sopraffatti dall’ansia (23,5 per cento), sentire la pressione delle aspettative (31,6 per cento), essere preoccupati (37 per cento)”. Gli studenti non si sentono in grado di: “scacciare i pensieri spiacevoli (45 per cento), darsi una carica per risollevarsi (37 per cento), dire ai propri compagni che stanno facendo qualcosa che non gli piace (33 per cento), dissentire dai compagni (31 per cento), prestare attenzione durante ogni lezione (32 per cento).
Il rapporto con la scuola
“Secondo i dati elaborati, il 16 per cento degli alunni cambierebbe scuola o indirizzo e un 25 per cento ha pensato di farlo in passato. Il 12 per cento degli intervistati è ‘per nulla’ o ‘poco’ soddisfatto della scuola scelta. Il 34 per cento si sente molto rispettato dai docenti, ma solo l’11 per cento si ritiene altrettanto valorizzato dagli stessi”. Nel caso si dovessero trovare in un momento difficile, il 49 per cento degli adolescenti, non si rivolgerebbe agli insegnanti per avere un sostegno, “il 47 per cento preferisce contare sui genitori e il 50 per cento sugli amici”.
La percezione del futuro
Pensando in generale al futuro, gli adolescenti cremaschi, sono preoccupati da vari aspetti, tra cui: le malattie (29 per cento), la povertà e disuguaglianza (32 per cento), i cambiamenti climatici (36 per cento), la violazione dei diritti umani (37 per cento) e le guerre (38 per cento). “Il 42 per cento degli intervistati è molto o pienamente d’accordo con la frase ‘mi spaventa il mio futuro’”.
Spunti di riflessione
L’incontro si è poi concluso con una tavola rotonda composta da vari attori sociali, tra cui: Marco Spagnolo, docente del Galilei; Federica Perolini e Anna Torresani, doncenti del Cr.Forma; don Stefano Savoia della pastorale giovanile; Antonio Aceti, operatore di Csv Lombardia Sud; Andrea Pilenga, membro della Consulta giovani; Giorgio Cardile, assessore alle politiche giovanili; Anastasie Musumary, assessore al welfare e coesione sociale e Emanuela Nichetti, assessora all’istruzione. Una chiacchierata informale, dalla quale sono emersi diversi spunti di riflessione per dare ascolto ai giovani, tra cui: la componente economica e quella culturale, la scuola e le relazioni, il rapporto con gli adulti di riferimento, il benessere psicologico,le differenze di genere, le incognite legate al futuro, la partecipazione, la costruzione della fiducia.