L’attesa è terminata. Le avverse condizioni meteorologiche non hanno avuto la meglio. La Fiera di Santa Maria della Croce è iniziata. Una vera e propria tradizione, dove il divertimento si unisce alla fede e al lontano folklore popolare. Nell’aria si respira il profumo di frittelle calde e zucchero filato. Il lungo viale alberato ha accolto i visitatori, cremaschi e non. Pedoni, biciclette, passeggini, persone di ogni età si riversano lungo la strada, arricchita da bancarelle. A farne da contorno, mille voci, risate e musica. Crema è in festa, per questo fine settimana la priorità è sorridere e divertirsi.
Un motore per il commercio
Nel passato le sagre paesane scandivano, secondo un preciso calendario, la stagione primaverile, e sancivano l’attaccamento della comunità agricola a due principi fondamentali: la continuità e la regola. Il rinnovamento della vita si attuava attraverso la possibilità concessa ai giovani di incontrarsi e formare nuove coppie. Inoltre, la celebrazione religiosa istruiva la coscienza collettiva sulle regole e sui doveri a cui era importante conformarsi. In questo contesto si inserisce la Fiera di Santa Maria della Croce. Radicata nel costume locale da più di tre secoli, la fèra – così la chiamano i cremaschi – fu istituita nel lontano 1665 al di fuori delle mura cittadine per favorire e promuovere l’economia locale. L’assessore al commercio, Franco Bordo, ha sottolineato il carattere attrattivo della manifestazione: “Sono presenti tutti i settori commerciali possibili, quest’anno siamo arrivati a circa 90 ambulanti. I punti ristoro sono stati implementati, con una decina di stand street food. Il parco che ospita il luna park ha fatto il sold out, gli spazi dedicati a giostre e attrazioni sono stati tutti occupati”.
Luna park e dolciumi
Il cuore pulsante della Fiera di Santa Maria è sicuramente il parco di via Battaglio, animato da giostre e attrazioni. Autroscronto, tagadà, puchball, ottovolante e chi più ne ha, più ne metta. Non mancano le occasioni di aggregazione e divertimento, specialmente per le nuove generazioni. Non mancano poi i dolciumi, colonna portante di qualsiasi festa che si rispetti. I “bombi”, le frittelle calde, lo zucchero filato, fanno tornare tutti bambini, richiamano i sapori di un’infanzia ormai lontana. È proprio questo il bello della Fiera di Santa Maria, celebrare le tradizioni, ritornare bambini, anche solo per qualche ora.
Il carattere spirituale
Al dinamismo della sagra, si contrappone la maestosa e placida fissità della basilica bramantesca, che si erge imponente al centro di piazza Giovanni Paolo II e invita ad una pausa di riflessione, lontano dal caos della festa. Protagonista indiscussa è la Madonna, presente fisicamente nella basilica come statua. La devozione alla Vergine è particolarmente sentita dai fedeli: ancora oggi, una moltitudine di fedeli accorre presso lo scurolo e prega nella cripta eretta sul luogo dell’antica apparizione. Ricorrente è l’usanza di toccare con un oggetto personale l’effigie al fine di garantire la protezione.