21-12-2016 ore 13:11 | Cultura - Dischi
di Antonio Comandulli

Viaggio nella mia musica. Anni Ottanta, i Duran Duran e l'avvento della new wave

La macchina del tempo e dei ricordi si ferma nel 1980 per raccontare di una formazione inglese di Birminghan, fondata nel 1978 ma consacrata nella discografia mondiale dopo una manciata di anni. I membri fondatori della band sono stati i due Taylor che insieme a Nick Rhodes e per ultimo il front man Simon Le Bon, intrapresero il loro percorso sperimentale alla ricerca della personale sonorità all’interno del segmento nascente del synth pop o new romantic. Nel linguaggio radiofonico era la new wave inglese, la seconda British invasion per l’esattezza. I Duran duran hanno miscelato le sonorità maturate in gioventù, durante la quale ascoltavano disco music, Sex pistols, Roxy music ma anche David Sylvian ed i Japan oltre a David Bowie. Da loro hanno attinto gli elementi costitutivi del loro peculiare sound: una miscela molto piacevole, oserei dire solare rispetto alle sfumature più scure, dark, che questo nuovo genere emergente proponeva. La loro passione per la tecnologia si è rivelata straordinariamente efficace ai fini promozionali. In particolare i videoclip li hanno lanciati in vetta alle classifiche di vendita americane, cosa abbastanza difficile in quel periodo per i gruppi europei.

 

Musica in video

Erano gli anni di Dee-jay television, la musica non si ascoltava più solo alla radio, ma era arrivata in televisione. Tutti i locali, comprese le discoteche, si sono attrezzati con schermi e proiettori per mostrare videoclip durante la serata. Per un artista il video era diventato obbligatorio e indispensabile ad una rapida promozione. I Duran duran sono stati maestri nel concepire storyboard intriganti, con scenari surreali e fantascientifici. Sono stati fra i primi ad inserire donne bellissime, anche in topless ma mai volgari. La loro intuizione e genialità nella cura dell’immagine li ha fatti diventare il gruppo portabandiera di questa new wave. Al tempo stesso, forse per invidia, il segmento più purista del genere li ha considerati troppo commerciali.

 

Planet heart

Nel 1981 hanno debuttato con un Lp intitolato Duran duran. È l’inizio di una serie di hit capaci di inanellare inaspettati consensi. Il mercato discografico li premia e la musica diviene la colonna sonora del movimento dei paninari, i giovani e colorati frequentatori dei fast-food, contrapposti nettamente alla corrente goth, di nero vestita, che faceva l’occhiolino al punk. All’epoca ogni sonorità aveva la propria divisa di rappresentanza: la disco i pantaloni a zampa d’elefante, il rock imponeva il chiodo e le borchie, il punk era fatto di pelle e creste colorate. La musica inventava la moda. Oggi la situazione si è completamente ribaltata e sono le strategie di mercato a generare stili e comportamenti di vita. In chiusura veniamo all’ascolto: Planet heart, la bandiera del genere. Grazie ed arrivederci alla prossima fermata.

 

1998