Per gli amanti dell’arte e del patrimonio culturale del territorio si tratta di un’occasione di straordinaria importanza: la seconda edizione di Depositi esposti, la rassegna del Museo di Crema dedicata ai tesori abitualmente celati. Dedicata alle Prime opere dalla collezione Stramezzi, consente di ammirare le 17 opere (delle 36 complessive) donate al museo nel 1966 che finora non avevano trovato spazio nel percorso espositivo permanente, col quale fino al 18 giugno 2023 dialogheranno.
Giovani studiosi
Come sottolineato dall’assessore alla cultura Giorgio Cardile, l’occasione consente di valorizzare il lavoro dei giovani studiosi Elisabetta Macalli e Francesco Pavesi, coordinati dal conservatore del museo, Alessandro Barbieri, concludendo al meglio il loro servizio civile. La mostra è corredata da un prezioso catalogo e fornisce la possibilità di “ammirare riunita in Pinacoteca la serie completa dei dipinti giunti grazie alla munificenza di un privato cittadino e di un grande collezionista d’arte”.
Pombioli, Martini e Conti
La visita si apre con La madonna in trono con il bambino di Tomaso Pombioli e prosegue con quindici lavori di Eugenio Giuseppe Conti, per concludersi con l’Isola Comacina di Carlo Martini, una veduta del lago di Como realizzata attorno al 1937 e acquistata da Paolo Stramezzi nel 1942 a Milano alla mostra personale del pittore presso il Palazzo della Permanente. Le altre opere afferenti al deposito del 1963 e donazione del 1966, esposte permanentemente, sono riconoscibili nell’allestimento grazie alla scritta ‘Collezione Stramezzi’ posta di fronte a esse sul pavimento.