21-02-2025 ore 00:00 | Cultura - Storia
di Luigi Dossena

Historia del palazzo comunale di Crema. Pietro da Terno e la 'damnatio memoriae Cremensis'

Quando negli anni 50, l’amministrazione comunale pianificò il nuovo quartiere chiamato Crema Nuova, quasi all’altezza della mia latteria, vi era una via intitolata a Pietro da Terno, era una viuzza di periferia, un furtivo pensiero che dopo 500 anni di oblio, illuminò il nobile padre della nostra storia. Quel nostro quartiere era retto magistralmente da don Natale Ginelli, affiancato da don Luciano Cappelli. Orbene, quando don Natale lasciò questa valle seriana di lacrime, l’amministrazione municipale, volle intitolargli una via e ciò accadde qualche lustro fa, pensarono male di togliere a Pietro da Terni la potestà della sua stradina per onorare il pastore che aveva accolto migliaia di pecorelle, giunte da ogni dove in un nuovo luoco costruito ex novo attorno ad una chiesetta in legno, dove è sorta poi la chiesa parrocchiale. 

 

Dal 1499 al 1513

Orbene, credendo che i miei concittadini conoscono Pietro da Terno solo relativamente quale storico o poco più, tranne i soliti illuminati, elenchiamo in questo striminzito testo (per sora sinetsi) cosa fece nella sua lunga vita messer Pietro da Terno de Gregorij. Naque il 15 marzo 1476 ed ebbe il suo primo incarico a 23 anni, Gian Giacomo Trivulzio lo volle come suo cancelliere. Secondo incarico a 27 anni, il primo gennaio 1503 venne nominato cancelliere presso la pubblica cancelleria della città di Crema, l’incarico durò due anni. Terzo incarico, 5 gennaio 1505, viene eletto quale consigliere per parte guelfa della magnifica comunità di Crema. Quarto incarico, 16 gennaio 1512, venne inviato quale ambasciatore presso il governatore del Re di Francia che sovrintendeva il territorio cremasco, che in quel torno di tempo vedeva l’esercito francese acquartierato in Crema e nei paesi tutt’attorno, il popolo stremato dai morsi della fame a causa che gran parte delle derrate alimentari andavano direttamente a sfamare i soldati francesi e i loro alleati. L’ambasciatore Pietro da Terno, doveva chiedere clemenza e un pò di cibo. Quinto incarico, 11 settembre 1513, seduta consigliare, Pietro da Terno assieme all’amico e architetto Stefano Barbetta, riceve il suo primo incarico architettonico: viene nominato “soprastante” alla fabbrica della nuova cappella di san Pantaleone nel Duomo di Crema. 

 

Dal 1516 al 1523

Sesto incarico, 2 gennaio 1516, è nominato intendente per la cancelleria della magnifica comunità di Crema, composta da 180 consiglieri comunali. Settimo incarico, 21 dicembre 1516, viene incaricato per la riscossione dei tributi nella sua zona cittadina dove abitava: Porta Ripalta. Ottavo incarico, 4 gennaio 1517, Pietro Terni è nominato con altri cinque membri alla presidenza temporale dell’ospedale Grande: l’odierno Kennedy. Nono incarico, 3 gennaio 1518, è nominato soprastante con altri cinque membri, alla chiesa di santa Maria della Croce presso Crema. Decimo e ultimo incarico, orbene si giunge al 1523, Pietro Terni è alla soglia dei 50 anni, in quel tempo in cui maturano le condizioni per la costruzione del nuovo palazzo del comune. Ebbene, qui inizia la palingenesi dell’opera architettonica, siamo esattamente a Venezia il 6 luglio 1523, Pietro da Terno viene inviato quale ambasciatore presso il Doge assieme ad Alvise Vimercati. Noi terminiamo questa prima parte di frammenti della vita di Pietro Terni, nella prossima racconteremo dettagli straordinari di un uomo straordinario.