20-11-2024 ore 20:32 | Cultura - Incontri
di Giulia Tosoni

Festival dei diritti. Alessandro Bordini racconta il giro del mondo alla ricerca della bontà umana

La fiducia nel prossimo, il coraggio di reagire, il non volersi mai arrendere, la forza di ricominciare: c’è tutto questo nel libro “Il giro del mondo come non lo avete mai visto” di Alessandro Bordini. L’autore, a seguito di un incidente che gli ha causato la perdita della vista, ha deciso di intraprendere da solo un viaggio planetario. Nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre, presso la sala della Misericordia della Fondazione benefattori cremaschi, ha presentato al pubblico cremasco la sua autobiografia. L’incontro rientra nel programma della diciottesima edizione del Festival dei diritti ed è stato organizzato da Crema zero barriere, dall’Anffas e dall’Unione ciechi, in collaborazione con l’Ats Impronte sociali.

 

Alla ricerca della bontà

Classe 1985, originario della provincia di Verona, Alessandro perde la vista a seguito di un incidente con il paracadute. Dopo aver affrontato il coma e una lunga riabilitazione, ha scelto riprendere in mano la propria vita e di farlo da una nuova prospettiva. “Per dare valore al nostro operato dobbiamo essere riconoscenti per quello che abbiamo, per essere vivi”. In lui qualcosa è scattato: il voler dimostrare che in ogni parte del mondo esistono persone buone, pronte ad aiutare. Decide così di partire, da solo, bastone in mano, zaino in spalla e telefono in tasca per documentare e raccontare le esperienze fatte. “Ho fatto il giro del mondo, ma non l’ho visto. Mi sono affidato a me stesso, al destino e agli sconosciuti”. 

 

‘Perdersi per ritrovarsi’

È il 2 aprile del 2021, la data di partenza per Alessandro. Per due anni e mezzo ha viaggiato nei vari continenti, visitando più di 90 Paesi, “tutti i giorni mi sono perso per poi ritrovarmi”. La prima tappa del tour è in Africa, forse il posto più “pesante e faticoso”, ma che gli ha permesso di incontrare una persona speciale: Tina. Senza di lei il libro non esisterebbe. A esperienza terminata ha confermato la sua idea. Un viaggio alla ricerca della bontà delle persone per lanciare un messaggio di cui oggi più che mai c’è un gran bisogno: oltre il colore della pelle, della lingua, della cultura, della religione, al di là di ogni differenza che caratterizza ogni singolo individuo, siamo tutti fratelli e sorelle.

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