20-09-2023 ore 19:55 | Cultura - Libri
di Annamaria Carioni

Siamo scritti a matita: Fausto Brizzi ospite di Aima per non dimenticare chi dimentica

La vita è dinamica, sorprendente, a tratti incomprensibile. Spesso ci riserva liete sorprese, così come altrettanto frequentemente ci fa imbattere in eventi, che incidono ferite nel corpo e nell'anima. Siamo scritti a matita, il romanzo di Fausto Brizzi (edito da Longanesi), che l'autore in persona ha presentato ieri a Crema presso il centro culturale sant'Agostino, propone una lettura potente e delicata della vita che si trasforma, muta connotati, ci pone di fronte a decisioni, che non avremmo voluto assumere e a scelte che ci scopriamo a compiere, quasi increduli di essere in grado di farlo.

 

Brizzi testimonial di Aima
Dopo il saluto e l'introduzione del presidente dell'associazione italiana Malattia di Alzheimer di Crema, Arturo Bettinelli, che ricorda i 28 anni di vita della sede locale, di poco più giovane rispetto ai 30 anni dell'associazione nazionale, e il breve intervento istituzionale dell'Assessore al Welfare Anastasie Musumary, che pone l'accento sulla necessità di attivare una rete di supporto per i familiari dei malati e di diffondere una cultura di comprensione della malattia e dei suoi meccanismi, avvolto dallo splendore degli affreschi della sala Pietro Da Cemmo, lo scrittore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico dialoga con il giornalista Walter Bruno, cremasco d'adozione e direttore della comunicazione del gruppo Humanitas.

 

Tra libri e film
“Scrivo su argomenti di cui non mi fanno girare film e mi piace farlo con leggerezza che non vuol dire superficialità – esordisce l'autore con tono spigliato e familiare – anche questo libro diventerà un film, ma senza di me, perché ho ceduto i diritti. Sarà realizzato e prodotto all'estero ed io sarò titolato a sostenere che il libro è meglio”. Questa battuta strappa il primo di molti sorrisi ai presenti, intervenuti numerosi, chi per conoscere il regista di Notte prima degli esami, film definito fenomeno cinematografico del 2006 con un incasso di oltre 12 milioni di euro, vincitore di importanti riconoscimenti, quali il David di Donatello, il Ciack d'oro, il Telegatto, lo Sky Award e il premio del pubblico al Festival di Annecy, chi per sostenere l'Associazione, molto conosciuta ed apprezzata in città e nel territorio per la sua preziosa attività.


Tre libri al prezzo di uno
Nastro d'Argento speciale nel 2007 come personaggio dell'anno, Fausto Brizzi, sollecitato dalle domande del suo interlocutore, si addentra nel romanzo: “E' una storia d'amore, una spy story e in mezzo un libro nel libro, perché il protagonista sta scrivendo anch'esso un romanzo. Alfredo, questo il suo nome, è autore di libri monocopia, che un solo lettore potrà acquistare e leggere. Protagonista è l'amore: l'amore tra coniugi, l'amore per i libri, l'amore per la scrittura. Un tenero gioco di coppia pervade le pagine come in una commedia romantica di altri tempi. Sullo sfondo la malattia, mai nominata in modo esplicito, ma semmai evocata con tocco leggero, con toni delicati, che intralcia i riti quotidiani, ma non spezza gli affetti, la fiducia.

 

La trama del romanzo
Una coppia affiatata ed inossidabile, ancora innamorata dopo lunghi anni di matrimonio, gestisce una libreria di quartiere a Genova, finché si trova a dover affrontare un'inaspettata difficoltà: a Betta viene diagnosticato l'Alzheimer e la donna non ricorda più nulla di ciò che hanno vissuto insieme. Alfredo allora, una sera dopo l'altra, decide di raccontarle la storia della loro vita, dal giorno in cui si sono incontrati e via via avanti nel tempo, passando in rassegna le memorie di una vita insieme, che in questo modo può essere nuovamente condivisa. Riaffiorano e si colorano di toni brillanti viaggi in località esotiche, episodi avventurosi, meraviglia e felicità: sullo sfondo la presenza costante di un amore che non è stato scalfito dal trascorre del tempo e che, al contrario, proprio di fronte alla malattia di Betta sembra ritrovare entusiasmo e vigore.

 

Un libro che decolla
Il racconto, partito con toni intimi, romantici, improvvisamente si impenna e diventa un romanzo poliziesco, a tratti surreale, in cui i due protagonisti diventano efferate spie, che si inseguono per le vie del mondo. Il lettore inizia a chiedersi se il racconto corrisponda a vicende reali, autobiografiche oppure se sia frutto della passione e della generosità di Alfredo, che con l'atto del narrare sembra voler prendersi cura della moglie, sembra voler alleviare il suo smarrimento e nel contempo donare forza non solo a lei, ma anche a se stesso. Poco importa sapere la verità: nella nostra quotidianità quante parole appuntiamo a matita, quante frasi si imprimono su diari, fogli di riciclo, pezzi di carta volanti con la grigia grafite che è sempre possibile cancellare. La vita è anche questo: l'infinita possibilità di riscrivere noi stessi, di rideterminarci, di affermare che siamo altro e in questo modo di conservare la speranza o, per i più ottimisti, la certezza che tutto sia realizzabile o se proprio non tutto almeno un colorato ventaglio di ipotesi.

 

Lo scrittore manipola il mondo
Quando viene chiesto all'autore dove sia nata l'idea di questa storia, lui risponde candidamente: “Io sono un compratore compulsivo di libri. Per me la libreria è il paradiso. E poi ho avuto un caso di Alzheimer in famiglia, gestito come nonna non ci sta con la testa”. Il pubblico in sala sente che lo scrittore non è un semplice ospite invitato da Aima, è un testimonial, che condivide la missione dell'Associazione, il suo impegno verso i malati e le loro famiglie, la gratuità dei servizi offerti. L'incontro si chiude con uno spazio riservato alle domande spontanee del pubblico, che si susseguono sono numerose, a conferma dell'interesse suscitato e dell'ottima organizzazione dell'evento, che si chiude in bellezza con un elegante aperitivo a buffet.

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