Il lockdown per il Coronavirus ha profondamente segnato l’attività culturale, ferma dalla fine di febbraio. Un blocco che ha riguardato il grande attore e il portantino, l’addetto alle luci e alle pulizie, chi si occupa di segreteria e le piccole compagnie, a livello amatoriale o professionale. Secondo le ultime disposizioni, i teatri potranno riaprire a metà giugno, ma come spiega il presidente Giuseppe Strada, “è inutile che ci affanniamo. La Fondazione san Domenico e l’istituto musicale Folcioni si stanno preparando per settembre”. In questo periodo il personale è stato messo in cassa integrazione e “sono venuti a mancare tutti gli introiti”. Eppure non è mancata la dedizione di tutti gli addetti ai lavori. Gli insegnanti hanno mantenuto i contatti coi loro studenti e anche l’amministrazione comunale ha fatto la propria parte. “Ora - spiega Strada – ci stiamo guardando attorno. Una volta compreso cosa sta accadendo a livello nazionale, riapriremo. Del resto Crema ha una grande tradizione che non sarà interrotta. Sarà diversa. Possiamo dire che ora siamo nella nebbia ma ne usciremo bene”.