20-03-2023 ore 19:30 | Cultura - Arte
di Claudia Cerioli

Viaggio nell'arte per gli studenti di Salvirola con tappa a piazza Fontana e al Binario 21 di Milano

Viaggio d’istruzione all’insegna dell’arte e della memoria quello che hanno affrontato i ragazzi della classe quinta di Salvirola nei giorni scorsi a Milano. Accompagnati dal maestro Alex Corlazzoli, gli alunni hanno fatta tappa in due luoghi: il museo del Novecento e piazza Fontana per ricordare la strage compiuta alla Banca Nazionale dell’Agricoltura il 12 dicembre 1969. Un commovente momento, quest’ultimo, che si è svolto proprio nella giornata in cui l’Italia ha commemorato il sequestro dell’ex presidente Aldo Moro. Corlazzoli ha spiegato ai ragazzi il clima in cui il nostro paese ha vissuto in quegli anni e come quella strage abbia cambiato le sorti dell’Italia. In religioso silenzio sono stati letti tutti i nomi delle persone che sono state ammazzate.

 

Al museo del 900

“La storia – spiega Corlazzoli – non è solo quella essenziale dei greci e dei romani ma è anche quella che ci tocca più da vicino e che va insegnata fin dalla scuola primaria. Non si può passare di fronte a piazza Fontana e non fermarsi così come non si può non fare tappa al Binario 21 o non ricordare altri luoghi che fanno parte della storia del Novecento”. A proposito del secolo appena trascorso, gli alunni hanno fatto un vero e proprio viaggio nel museo del 900 accompagnati da una guida che ha narrato ai ragazzi i diversi pittori e scultori che hanno caratterizzato la nostra epoca. La classe ha così potuto apprezzare Boccioni, Morandi, de Chirico, Balla fino a toccare con mano ciò che avevano studiato e provato a realizzare in classe: Lucio Fontana e Piero Manzoni.

 

Ossario di san Bernardino

I giovani salviloresi hanno visto con i loro occhi la famosa “merda d’artista” e il palloncino con il fiato d’artista così come hanno potuto apprezzare i quadri di Fontana. Prima di tornare a casa tappa anche in un luogo suggestivo di Milano: l’ossario di san Bernardino che ospita gli scheletri dei malati di lebbra morti nel vicino ospedale. “Fare educazione artistica non significa fare lavoretti di Natale e per le feste di mamma papà – spiega il maestro – ma crescere dei giovani che siano consapevoli delle differenze stilistiche, dei percorsi artistici che hanno caratterizzato il nostro paese. In questo modo mi auguro sempre che quello che oggi è un mio alunno, domani possa essere un padre o un insegnante che di fronte ad un’opera di Fontana, sa cos’è e sa pure spiegarla”.

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