Nell'orchestra del festival di Sanremo c'era anche un'eccellenza musicale di casa nostra: il bassista Fabio Crespiatico, che ha fatto della musica la sua scelta di vita. Ha iniziato a suonare la chitarra alle medie e poi il basso. A diciotto anni ha iniziato a studiare contrabbasso classico al conservatorio G. Verdi di Milano, dove si è diplomato con 110 e lode. Si è dedicato anche allo studio del basso elettrico con Maurizio Dell'Olio e del jazz con Mario Piacentini. “La musica mi è sempre piaciuta – racconta con tono pacato - e cerco di suonare più generi possibili. E' stato tutto molto naturale: suonavo contemporaneamente musica classica e jazz, poi sono approdato al pop”.
Collaborazioni al top
Nel corso della sua carriera ha fatto parte di rinomate orchestre tra cui l'Orchestra Teatro Verdi di Trieste e l'Orchestra Filarmonica Italiana. Anche l'elenco degli artisti, con cui ha collaborato in ambito pop durante trasmissioni televisive, concerti e registrazioni, è assai nutrito: Alessandra Amoroso, Annalisa, Malika Ayane, Fausto Leali, Emma Marrone, Noemi, Laura Pausini, Patty Smith, Roberto Vecchioni e ancora Ultimo, Raf, Nek, Elisa e Fiorella Mannoia sono solo alcuni dei cantanti più affermati, con cui ha incrociato la sua carriera musicale.
Un orizzonte internazionale
“Ho un sacco di collaborazioni europee, mentre in Italia sto lavorando sempre meno. All'estero la musica viene vissuta in maniera più partecipata. Per esempio, in Svizzera si tengono numerosi festival blues importanti e a fine concerto molti chiedono il tuo cd, da conservare come ricordo della serata, in cui hanno ballato e cantato con grande entusiasmo”. Lo scorso anno Fabio ha preso parte al tour europeo di Carl Verheyen, il chitarrista dei Supertramp, uno dei migliori al mondo, con un enorme riscontro di pubblico.
Il festival dei giovani
Il musicista ha vissuto l'atmosfera, l'energia e le emozioni in diretta dal palco dell'Ariston: “In questo festival ho visto meno musica elettronica e più musica suonata: anche molti artisti in gara si sono accompagnati con uno strumento, chi con il piano, chi con la chitarra”. La kermesse targata 2025 ha visto prevalere il voto dei giovani. Crespiatico, in qualità di docente di basso elettrico jazz ad indirizzo popular presso il Conservatorio “A. Boito” di Parma, è a contatto con loro e afferma convinto che “la musica è uno sfogo per i ragazzi, ha un profondo impatto psicologico e c'è fermento. A Parma i giovani vanno all'opera e questo fa ben sperare. Anche in questo festival se i giovani hanno votato così, forse c'è speranza per la musica”.
Un impegno lungo un mese
Il bassista spiega che l'orchestra di Sanremo è composta da circa 80 elementi e che i musicisti lavorano insieme per un mese, dalla convocazione di una settimana a Roma per la prima lettura dei pezzi con gli artisti e i direttori d'orchestra all'arrivo a Sanremo, dove iniziano le prove con il regista, quest'anno il veterano Maurizio Pagnussat, perché il festival non è solo una gara canora, ma è un grande show. “Sono giornate piene. Ogni artista ha circa 40 minuti di prova e, oltre all'esibizione musicale, bisogna definire le inquadrature, le luci, le coreografie. Si lavora tutti insieme”.
Il podio
Fabio ha le idee chiare sulla qualità delle canzoni e non esita ad esprimerle: ”A livello di composizione musicale e di testo sono stati presentati molti brani validi ed interessanti, come quelli di Lucio Corsi, Brunori SAS e Simone Cristicchi, Da bassista ho apprezzato in particolare il pezzo di Willie Peyote, molto divertente da suonare. Crespiatico si dice d'accordo con il podio: “Il brano di Olly mi è piaciuto da subito, l'ha cantato sempre con energia, l'ha vissuto in pieno e noi musicisti l'abbiamo percepito. Ci è arrivata forte anche l'emozione di Fedez”.
La direzione artistica
Fabio, che ha preso parte a diverse trasmissioni televisive sulle reti RAI e Mediaset e per emittenti radiofoniche nazionali, del calibro di Radio Italia, aggiunge di aver già lavorato con Carlo Conti e il maestro Pinuccio Pirazzoli: “Carlo è un cultore della musica. Conosce nel dettaglio i singoli pezzi e le partiture degli strumenti, ha una conoscenza musicale pazzesca. E' sempre stato presente alle prove, consigliando gli artisti”. Sull'esclusione di Giorgia, il bassista ritiene che lei sia un'icona stratosferica ed inarrivabile, ma che in questo festival “c'erano molti artisti con tante cose da dire”.
Dietro le quinte del festival
Crespiatico svela che Conti ha lasciato molta libertà di parola ai co-conduttori: nessun copione, solo la scaletta delle uscite e ritmi spediti, per rendere la musica assoluta protagonista.”Durante la pubblicità, per noi erano momenti di relax. Eravamo impegnati dalle dieci del mattino fino al termine delle serate, poi si cenava e con tutta quell'adrenalina in corpo non ci si addormentava mai prima delle quattro”.
Benigni e Topo Gigio
Il festival è davvero uno show inimitabile: “Abbiamo saputo che arrivava Roberto Benigni 5 minuti prima – rivela il bassista - La scaletta di uscita dei cantanti la scoprivamo sui social. Quando sei nel teatro Ariston entri in una specie di limbo e devi essere concentrato e pronto a tutto. Non si fa mai una prova generale di tutta la puntata”. Uno dei momenti magici e più divertenti è stato il duetto tra Corsi e Topo Gigio: “E' stato un colpo al cuore, tutti avremmo voluto abbracciarlo”.
Impressioni e curiosità
Il musicista soggiunge di aver respirato gentilezza e cordialità: “Tony Effe, di cui tutti hanno sempre parlato male, era educato e cortese. Nino Frassica ci ha fatto morire dal ridere. Nessuno sapeva cosa avrebbe detto, neanche Carlo. Noi vedevamo il gobbo ed era tutto nero, andavano veramente a braccio. Bianca Balti ha portato una leggerezza incredibile: avrebbe potuto enfatizzare la sua malattia e invece è stata testimone di un bel messaggio. C'era un ambiente di lavoro sereno e questo non è così scontato in una gara”.
Progetti per il futuro
Nato e cresciuto a Pandino, nonostante gli impegni internazionali Fabio vive a Casaletto Vaprio ed è diventato padre per la prima volta il 5 gennaio scorso. Il giorno dopo è dovuto partire per l'avventura del festival, che ha vissuto in modo particolarmente intenso, carico di questa emozione. Alla domanda su quale sia il suo prossimo progetto risponde tra il preoccupato e il divertito: “Imparare a cambiare i pannolini”.