Un uomo, dopo anni passati a lavorare con le disabilità intellettive, decide di intervistare il più misterioso degli interlocutori: l'autismo - o meglio - gli autismi. Così si potrebbe riassumere il libro Tutto d’un fiato. Un sognatore a faccia a faccia con lo spettro scritto da Michele Imperiali e pubblicato nella collana Anffas Uno per tutti e tutti per uno. In occasione della diciottesima edizione del Festival dei diritti, l’autore di Varese, ha raggiunto il salone delle Villette a Crema per presentare il suo volume nell’incontro Libri fragili, organizzato dall’Anffas, dal comitato Crema zero barriere in collaborazione con l’Ats Impronte sociali.
L'impagno sociale
A presentare l’incontro sono state Barbara Donarini e Daniela Martinenghi, rispettivamente moderatrice e presidente dell’Anffas: “Stasera introduciamo un caro amico di vecchia data, abbiamo condiviso tanti percorsi insieme. Prima che Michele entri nel libro vogliamo sottolineare che la disabilità tocca tuta la società, non riguarda solo i famigliari di persone che la vivono”. Ha portato i suoi saluti anche Cristina Piacentini, di Crema zero barriere: “dal 2017 sensibilizziamo il comune per il piano di eliminazione delle barriere architettoniche e nel 2022 siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo. Il nostro operato, però, non si è più fermato, da qualche anno ci battiamo per l’abbattimento delle barriere mentali. Stasera abbiamo l’opportunità di conoscere un tema particolare e delicato”.
Tante domande, poche risposte
In un sogno è possibile conversare anche con uno spettro. Michele Imperiali immagina un dialogo senza tempo tra un sognatore e gli autismi. Spazia tra il passato, il presente e il futuro di questa disabilità, offrendo prospettive ed esperienze di vita. “Oggi parliamo di autismo – spiega Imperiali – ma quello che ho scritto si presta per qualsiasi grave patologia: provate a immaginare di poter chiacchierare con malattie inguaribili come la depressione o la demenza. Con questa facoltà cosa chiedereste? Questa è la domanda che ha fatto nascere il libro”. Una conversazione composta più da domande che da risposte, capace di fornire al lettore scorci e visuali per guardare allo spettro autistico da punti di vista mai pensati prima: “È facile porre domande alle quali non è possibile rispondere”. Dove le certezze scientifiche ancora non arrivano, solo un sognatore può inoltrarsi: e il coraggio di immaginare è ciò che viene augurato a tutti noi dal dialogo serrato.
L’informazione a portata di tutti
La scelta del sogno è stata scelta volutamente: “il mio libro non vuole rivolgersi ad esperti del settore, vuole informare quante più persone possibili sugli autismi. Il sogno è una dimensione conosciuta da tutti e poi fa parte della mia formazione psicologica”. Dato il carattere informativo del volume, anche il titolo Tutto d’un fiato non è messo a caso: “ho immaginato il libro come una sorta di bigino, da leggere tutto d’un fiato per avere più informazioni possibili”. Nelle pagine ci sono buone pratiche consigliate per approcciarsi agli spettri, specialmente per gli operatori: “agli addetti ai lavori consiglio sempre di essere empatici, provando ad immedesimarsi nel paziente. Per lavorare con gli autismi bisogna essere dei sarti esperti”.