19-10-2024 ore 20:33 | Cultura - Mostre
di Annamaria Carioni

Crema. Inaugurata la mostra “Le Vite del san Domenico” per i 25 anni del teatro cittadino

Venerdì 18 ottobre 2024 nel foyer del San Domenico, alla presenza di numerosi ospiti, si è svolta l’inaugurazione della mostra “Le Vite del San Domenico” organizzata dalla Fondazione omonima in occasione dei 25 anni di vita del teatro. In un'atmosfera calda ed accogliente, a dispetto del tempo piovoso e grigio, il presidente Giuseppe Strada ha fatto gli onori di casa, coadiuvato dall'assessore alla Cultura Giorgio Cardile.

 

25 anni da ricordare

“Con oggi diamo il via alla seconda tappa delle iniziative per ricordare i 25 anni di teatro” così ha esordito Strada nel salutare i presenti e nel rievocare la crescita esponenziale del teatro “Siamo partiti da 31 spettacoli e più di 8.400 spettatori per arrivare con l'ultima stagione a più di 80 spettacoli e 60.000 spettatori. Il teatro è da sempre nella storia della città”. Il presidente sottolinea come ripercorrere i 25 anni del convento, in cui ha trovato sede il teatro, sia riportare alla memoria storie di personaggi, di arte e di tragedie: la mostra, che apre i battenti al termine della conferenza stampa, e il libro, presentato la settimana scorsa proprio sul palco del San Domenico, vogliono essere gli strumenti preziosi per accompagnare gli appassionati di questa istituzione culturale della città alla scoperta dei suoi 25 anni di vicende e successi.

 

Gli affreschi nel foyer

Dopo aver ringraziato gli autori del libro e aver ricordato l'importante ruolo, svolto dai precedenti presidenti della Fondazione, Strada ha invitato gli intervenuti ad ammirare gli affreschi visibili nel foyer, grazie ad una suggestiva illuminazione: “Questi spazi, questi muri sono il cuore vitale della città, lo sono sempre stati e sono cresciuti nel tempo”. E' proprio dall'ingresso del teatro, dove sono posizionate la biglietteria e il piccolo bar, che ha inizio la visita, che poi procede nel chiostro, dove non si racconta soltanto la storia di questi 5 lustri, ma viene anche proposta una trentina di opere, realizzate negli anni dagli artisti, che le hanno esposte gratuitamente, ma con l'accordo di donarne una ciascuno alla Fondazione. Così è nata la galleria Arteatro.

 

Idee e risorse

Dopo Strada ha preso la parola l'assessore, che ha rivelato un curioso episodio: negli archivi comunali è stato trovato un piccolo opuscolo, realizzato negli anni Ottanta proprio da Giuseppe Strada, in cui si sognava il nuovo teatro di Crema nell'ex convento del San Domenico. Era il 1986. “Le idee permettono di recuperare le risorse” continua Cardile “La passione per il teatro non è mai morta e il lavoro di tutti ha permesso di arrivare a questi successi: prosa, arte e musica in un teatro aperto, moderno, che si rivolge al territorio. C'è la volontà di andare nei quartieri, trovare nuovi spazi per incontrare sempre più persone della comunità”. Il rappresentante dell'amministrazione comunale ha concluso il suo intervento ringraziando i presidenti, lo staff della Fondazione e i cittadini, che non hanno mai fatto mancare il loro amore e il loro sostegno al teatro.

 

Il nonno di Giulietta e altre curiosità

La mostra è ricca di testimonianze storiche, opere d'arte, libri preziosi e curiosità: una scheda parla di Matteo Griffoni Sant'Angelo, capitano delle fanterie veneziane e nonno della bellissima Lucina, protagonista di una sfortunata storia d'amore con il militare e scrittore Luigi Da Porto. Quest'ultimo trasformò le sue tristi vicende amorose in una novella, modificando i nomi in Giulietta e Romeo. Il suo scritto, ripreso da Matteo Bandello, giunse a conoscenza di Shakespeare ed ecco spiegato l'arcano del nonno di Giulietta Capuleti. All'esterno, sulla facciata principale dell'ex chiesa, è possibile scorgere, dietro una grata, una cella, illuminata da una potente luce rossa, con un volto di pietra, in ricordo dei tempi dell'Inquisizione.

 

Due domande al presidente

Quanto è soddisfatto di queste iniziative? “Sono molto orgoglioso della tanta gente che ha creduto in questa avventura. Non celebriamo i venticinque anni del teatro, ma della vita di questo edificio, che è sempre stato protagonista nella storia della città e deve continuare ad esserlo”.

Ci sono ancora sogni da realizzare? “Trovare il modo di far lavorare insieme il San Domenico e il Sant'Agostino. Far lavorare insieme due santi, in modo che diventino un progetto unico, questo a me piacerebbe, sarebbe un grande obiettivo per la città di Crema. Perché devono fare i separati in casa? Io sono per il matrimonio”.

 

I doverosi ingraziamenti

Un particolare ringraziamento è andato a coloro che hanno aiutato ad allestire la mostra, in particolare Carlo Solzi e Marinella Gardini, nonché alle realtà cremasche, che da sempre collaborano con la Fondazione: la Compagnia del Santuario, che ha fornito i vestiti di scena, esposti alla mostra, il Comitato del Carnevale Cremasco, che ha aiutato nell’allestimento dell’esposizione, la Proloco di Crema, che promuove le visite guidate alla mostra, e Adriano Mattei, nome di finzione, della persona che si è occupata del video di ricostruzione dell’ex chiesa del San Domenico. La mostra, intitolata “Le vite del San Domenico. Inquisitori, Nobili, Artisti e Musici” sarà visibile fino al 1 dicembre 2024 il venerdì dalle 16 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.00. L'ingresso è libero.

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