19-03-2014 ore 12:57 | Cultura - Proiezioni
di Angelo Tagliani

Snowpiercer, nel nuovo film di Bong Joon Ho la folle corsa dell’umanità per la conquista e l’esercizio del potere

Colpita da una glaciazione che pare aver distrutto ogni forma vivente sul pianeta, l’umanità viene racchiusa in base al censo all’interno di un treno che si autoalimenta, un sistema chiuso e forzosamente mantenuto in equilibrio attraverso guerre, carestie e deliberate eliminazioni della popolazione.

 

Sala piena

Proposto ieri sera a Crema nella sezione cineforum al multisala Porta Nova, a livello di presenze ha riscosso notevole successo Snowpiercer, il film di Bong Joon Ho, il regista sudcoreano che dal 2003 al 2009 segue Memories of the murder, The Host, Tokyo, Madre.

 

Il potere con ogni mezzo

Basato sulla serie a fumetti francese Le Transperceneige, attraverso l’efficace colonna sonora di Marco Beltrami, il film ripercorre l’eterno conflitto delle popolazioni escluse dall’approvvigionamento delle materie prime con le classi più abbienti, che tentano di mantenere il potere con ogni mezzo, dai condizionamenti psicologici alla gestione dell’organizzazione del lavoro, allo stile di vita e quando necessario attraverso la violenza. Particolarmente efficace il cast, con una vastissima pluralità di razze e credenze religiose.

 

L’eterno conflitto

L’inquinamento della conoscenza, l’indottrinamento ed in particolare lo sfruttamento del lavoro minorile confliggono duramente con la quotidianità di chi è pronto a tutto pur di vincere la fame e vanno di pari passo con gli ozi e gli stravizi di buona parte della buona società, intenta ad ‘ammazzare il tempo’ e se stessa, attraverso alcool e droga, anch’essi strumenti di un’entità superiore, che guida ed indirizza l’intero treno.

 

L’ordine

Con sprazzi surreali e attraverso l’efficacissima arma dell’ironia che tendono a sdrammatizzare e ridicolizzare anche le posizioni più estreme, il finale a sorpresa tenta una riappacificazione dell’essere umano con la natura: esperimento che riesce in pieno, attraverso la normalizzazione del respiro e del battito cardiaco dopo tanta claustrofobica follia.

 

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