17-11-2023 ore 20:00 | Cultura - Musica
di Annamaria Carioni

Data zero di Mario Biondi a Crema: la voce del gigante del soul jazz incanta il san Domenico

In occasione della data zero del tour 2023 “Crooning - The Italian tour” di Mario Biondi per una volta il palco del teatro San Domenico sembra meno spazioso del solito: sarà perché accoglie un'orchestra composta da diciotto elementi tra archi, fiati, percussioni e pianoforte, sarà perché il gigante del jazz è così alto, imponente, quasi statuario. Se è vero che la frequenza fondamentale della voce di qualunque persona dipende dalla lunghezza delle sue corde vocali e che corde più corte emettono una voce di frequenza più elevata rispetto a quella emessa da corde più lunghe, allora forse c'è un'evidenza clinica che spiega come l'artista riesca a raggiungere note basse imprendibili per altri performers: dall'alto del suo metro e novantasei centimetri incanta il pubblico quando la sua voce baritonale raggiunge le profondità del suono. 

 

Un'atmosfera sognante di festa
L'allestimento sembra già preludere alle imminenti festività natalizie: sei installazioni luminose sul fondo del palco ricordano i fiocchi di neve. In realtà sono fiori illuminati ed è la musica che riecheggia gli anni cinquanta a richiamare alla mente Frank Sinatra e le melodie gioiose ed ovattate che inneggiano alla neve e alla notte di silenziosa attesa. Mario Biondi, elegantissimo in un abito nero classico, ma con un tocco di modernità nei pantaloni attillati sulle sue gambe lunghe e snelle, si muove leggero sul palco, accennando passi di danza con una partner immaginaria, quasi a voler stringere tra le braccia ciascuna delle molte donne presenti in sala. La sua voce suadente avvolge in un caldo abbraccio il pubblico, assorto in religioso silenzio. E' una voce taumaturgica, che crea intimità e arriva a toccare luoghi profondi dell'anima. I presenti stanno ad ascoltare quasi senza respirare, gli applausi per una così intensa magia restano nei pensieri tanto che ad un certo punto il cantante sollecita espressamente la risposta del pubblico.

 

Due ore di musica black soul jazz
Il concerto si apre con un classico rivisitato: My favorite thinghs, elegante reinterpetazione del celebre brano, interpretato da Julie Andrews nel pluripremiato film “Tutti insieme appassionatamente”, motivo di punta nel nuovo progetto discografico del cantante e colonna sonora del video ideato da Stefania Morici, che mostra le bellezze della città di Palermo: un atto d’amore dell'artista catanese per la sua amata Sicilia. Il pezzo seguente, intitolato Rivederti, viene introdotto dallo stesso Biondi, che ricorda, sorridendo con velata ironia, il piazzamento in penultima posizione a Sanremo 2018. E' poi la volta di un pregevole assolo di sassofono, che apre e chiude il brano Moddy's Mood, cantato anche dalla soave ed incantevole voce della contrabbassista mazzarese Arabella Rustico.

 

 

Romanticismo vibrante
Le luci a tratti soffuse favoriscono il permanere di un'atmosfera sognante: per accompagnare l'esecuzione di Love is a temple il pubblico non scandisce il tempo battendo le mani, ma schioccando le dita.“La cosa bella di alcuni compositori è che rimangono per sempre”. Seduto su uno sgabello al centro del palco, Mario Biondi canta Close to you: la melodia è carezzevole, il testo degno del più vibrante romanticismo: “Perchè le stelle cadono dal cielo ogni volta che passi?” Quale donna non si scioglierebbe ascoltando parole simili? I brani si susseguono senza interruzione: I belong to you, inedito scritto dallo stesso Biondi, Fool for your love, dove un romanticismo d'altri tempi, raffinato, garbato sembra riportare in vita i tubini neri di Audrey Hepburn e i mazzi di rose rosse a stelo lungo. Il brano sorprende con una nota di chiusura tenuta lunghissima dal cantante, in cui si coglie la sua abilità vocale, la capacità di controllo e la potenza della spinta diaframmatica.

 

Progetti e collaborazioni
La seconda parte del concerto si snoda tra brani più ritmati: Handful of soul, che si apre con un magistrale assolo di tromba, è occasione per il performer di ricordare che si tratta di un progetto ormai storico, nato diciassette anni prima dalla collaborazione con il batterista Lorenzo Tucci. Poi Mario Ranno, questo il vero nome all'anagrafe dell'artista, presenta i musicisti della sua orchestra, in particolare il pianista e co-produttore Massimo Greco. Dal pubblico una voce femminile in un momento di silenzio grida: "Siete magici". L'arpeggio di una chitarra dà il via al brano Rio de Janeiro, che ricorda il mood carioca senza perdere il tocco personale di Biondi. 

 

Musica e rivelazioni
Il cantante, visibilmente soddisfatto per il gradimento espresso dal pubblico, si lascia andare a ricordi e aneddoti della sua sfera privata: “Io sono stato molto fortunato nella mia vita, perché ho incontrato grandi artisti, come Burt Bacharach” compositore, arrangiatore e produttore discografico statunitense, di cui esegue il brano preferito Alfie. Terminata l'esecuzione, un po' a sorpresa, l'artista si racconta senza filtri: “Le canzoni sono come i figli. Non ho un figlio preferito, come si fa? Li amiamo tutti immensamente..... Noi siamo sei a quattro”. E di certo in tema di figli lui ne sa parecchio: con queste parole il catanese annuncia l'arrivo della sua decima creatura. Gli altri nove figli sono nati da precedenti relazioni, anche se Biondi ha pronunciato il sì una sola volta, lo scorso 16 settembre, sposando Giorgia Albarello prima di partire con il suo tour. Tra gli ultimi brani della serata un altro classico intramontabile: Smoke gets in your eyes, eseguito con un tocco jazz che lo rende pieno di fascino. La data zero si chiude con un enorme, interminabile applauso, stavolta sì, a piene mani. La folla pian piano lascia il teatro: non sono state sufficienti le poltrone, è stato necessario aggiungere numerose sedie per accogliere il maggior numero di fan del gigante del jazz.
 

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