17-09-2021 ore 10:12 | Cultura - Proiezioni
di Chiara Grossi

Qui rido io: Toni Servillo tra cinema, vita e teatro nella nuova pellicola di Mario Martone

Qui rido io, con Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristina Dell’Anna, Gianfelice Imparato, Iaia Forte e Lino Musella, è il nuovo film di Mario Martone presentato alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La pellicola affronta la vita di Eduardo Scarpetta, padre dell’omonimo De Filippo, in una fase delicata della sua carriera da attore e drammaturgo, l’inizio della fine della sua maschera teatrale.

 

Tra cinema e teatro

Siamo da subito portati sul palco della commedia napoletana, entrando passo dopo passo nella scena della realtà di Scarpetta: il teatro e la vita privata si fondono e si intrecciano senza scrupoli e senza alcuna pietà. All’agilità priva di sforzi che Scarpetta mostra nel gestire il suo personalissimo mondo, Toni Servillo si presta a tuttotondo grazie a questa rappresentazione. Pulito e avviluppato tra abiti miseri e nobili, interpreta l’estrema indole autoreferenziale di Scarpetta, sul palco come in famiglia. In particolare, Servillo e il suo talento artistico si impongono come anello di congiunzione tra teatro e cinema, donando allo spettatore quelle sfumature emotive, mimiche e plastiche che solo il teatro permette di esperire.

 

La paura del declino

L’importanza che viene data all’apparire si scontra con la realtà delle dinamiche familiari borghesi nei prima del novecento. Sembra che non esistano confini di identità tra Eduardo Scarpetta e Feliciello Scioscammocca: nonostante quest’ultimo, in scena, sembri cucire insieme le pezze della vita al contrario del suo interprete che vive nel benessere e nell’abbondanza, entrambi si confrontano con la morte simbolica del vivere. Ed è qui che si radica e si insinua la paura del declino artistico ma contemporaneamente personale ed egoico dell’attore e dell’uomo. Allora, l’ambientazione storica non può essere più attuale e senza tempo, come le maschere drammatiche, così come il teatro stesso.

 

La presa di coscienza

“Scope vecchie portano polvere”, questo è l’emblema della pellicola che scorre priva di intoppi, su ritmi scanditi dalla vita e dal palco, sotto la guida della necessità di prendere coscienza e di accettare ciò che si è: attori di vita in qualunque tempo, in qualunque luogo. Qui rido io è al Cinema Multisala Portanova venerdì, lunedì e martedì alle ore 18.50, sabato alle ore 20, domenica e mercoledì alle 15.30 e alle 20.

 

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