16-12-2023 ore 22:39 | Cultura - Libri
di Annamaria Carioni

Le storie tese di Paolo Feiez Panigada: un libro che parla di musica e di Crema

Ci sono persone che ci lasciano troppo presto: anche se passano gli anni, continuiamo a sentirne la mancanza, continuiamo ad avvertire l'urgenza di parlare di loro, di ricordarle, non con una memoria nostalgica, sterile, ma con la volontà che questo ricordo si trasformi in vita, in generosa presenza, in voglia di fare per gli altri, per la comunità. Paolo Panigada è a pieno titolo una di queste persone, un cremasco eccellente, un fratello, un amico, un musicista unico ed incredibilmente talentuoso. Parlando di lui non si può usare il verbo essere al passato, perché lui è e sarà sempre tra noi: c'è chi lo vedrà seduto sulla sua panchina ai giardini, chi lo riconoscerà in una melodia strimpellata da un gruppetto di giovani musicisti, chi ricorderà parole, gesti, abbracci e goliardate condivise con lui.


Un libro per Feiez
Al centro culturale S. Agostino la sontuosa sala Pietro da Cemmo è gremita: questa è la testimonianza più forte e più vera di quanto Feiez, uno dei suoi tanti soprannomi, sia amato a Crema e non solo. Sono trascorsi 25 anni da quel 23 dicembre 1998, quando, durante un concerto, improvvisamente si sente male, si accascia a terra e un'emorragia cerebrale fulminante se lo porta via a soli 36 anni. A nulla valgono i tentativi di rianimazione, ci lascia dopo poche ore proprio alla vigilia di Natale. Ogni morte è tragica, è devastante: la sua lo consegna al mito. Ed è proprio per raccontare la sua vita esemplare, gli aneddoti, gli incontri che nasce il progetto di scrivere un libro su di lui. Gabriel Pavesi introduce la serata a nome di Gagio edizioni, spiegando che un artista come lui meritava un lavoro così accurato ed accorato, svolto con impegno e partecipazione per due lunghi anni da Maurizio Dell'Olio ed Angela Stroppa, presenti in sala, insieme a Silvia Di Patrizi della casa editrice.

 

 

Lo Spazio Panigada
“Questo è un punto di partenza. Paolo, l'amico di tutti, è un esempio importante per i più giovani”. Con queste parole l'Assessore alla Cultura Giorgio Cardile porta il saluto dell'amministrazione comunale e l'impegno a realizzare in Pierina lo Spazio, da intitolare al musicista scomparso prematuramente, destinato ai giovani musicisti. Interviene poi Silvia Panigada, che ringrazia per questi segni di grande stima nei confronti del fratello e che manifesta la sua gratitudine per gli autori del libro. “Io l'ho letto in anticipo ed emerge proprio la personalità di Paolo, che ha fatto della musica la sua ragione di vita. E' stato definito un bulimico musicale ed è proprio così: la musica era il linguaggio con cui comunicava con la gente. Per lui la musica era condivisione, altruismo, lui credeva nelle potenzialità musicali dei giovani: con queste finalità nel 1999 è nata l'Associazione, che porta il suo nome”.

 

Le storie tese di Paolo
Maurizio Dell'Olio, l'autore, e Andrea Galvani, il direttore di Cremaonline, si addentrano nelle pagine del libro, con un dialogo che ripercorre le tappe salienti della vita di Panigada: dalla sua famiglia d'origine con il papà ottimo sassofonista, allo zio Renato che gli regala i 45 giri dei gruppi emergenti inglesi e americani, dalla sua precocità musicale, che viene notata già ai tempi della scuola elementare al mitico concerto di Frank Zappa, dai primi passi come assistente tecnico e poi fonico nello Psyco Studio di Milano fino agli incontri con i grandi della musica, primo fra tutti Lucio Fabbri, che convince i genitori di Paolo a lasciargli intraprendere il mestiere dell'artista. E' proprio qui che avviene l'incontro con Rocco Tanica e l'ingresso nel gruppo di Elio e le Storie Tese, che dà a Feiez la notorietà presso il grande pubblico.

 

Immagini e musica nel cuore
Alle spalle dei due interlocutori vengono proiettate fotografie di Paolo bambino, ragazzo e giovanotto: lo si vede abbracciato a Ligabue, seduto su una cassa stereo accanto ad Alex Baroni, in tenuta calcistica con l'amico Claudio Bisio, tra i componenti dei Pitura Freska, in mezzo ai marpioni della Gialappa's e in stile Rockets con gli Elii a Sanremo. Mentre scorrono le immagini, si percepisce la ricchezza di quegli anni vissuti da Paolo in pienezza, con uno stile di vita libero da stereotipi ed imposizioni. Infine, è la volta di una toccante esibizione: il musicista Sergio Dell'Olio esegue con la sua chitarra You've got a friend di James Taylor, un commosso omaggio all'amico musicista. “Mi emoziona molto essere qui per Paolo. Non è un'esibizione come le altre. Mi tremano le mani”. Quindi, esegue It's probably me di Sting, accompagnato dall'incantevole suono del violino del maestro Lucio Fabbri.

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