16-06-2024 ore 10:55 | Cultura - Mostre
di Giulia Tosoni

'Artistica mente': quando l'arte diventa un mezzo di riabilitazione all'interno delle carceri

Rabbia, malinconia, mancanze ma anche sogni e speranze. Tutte queste sensazioni sono state dipinte dai detenuti e dalle detenute delle carceri di Cremona e Mantova. Nel tardo pomeriggio si venerdì 14 giugno, al centro culturale sant’Agostino di Crema, è stata presentata la mostra Artistica-mente. L’iniziativa rientra nel per percorso dei 57 giorni, strade di legalità organizzato dalla Consulta dei giovani. Il tema di quest’anno è il carcere e l’esposizione ne è l’essenza. Le 40 opere sono state realizzate all’interno del laboratorio di arte terapia tenuto da Valeria Pozzi. Sarà possibile ammirare i quadri fino a domenica 16 giugno.

 

 

Il mezzo dell’arte

I chiostri del centro hanno raccontato le storie e le emozioni dei giovani detenuti, il corso di arte è frequentato da uomini e donne giovanissimi, introno ai 20 anni d’età. In uno spazio come il carcere, l’arte è diventata il mezzo per affrontare la sfera emozionale. Come ha spiegato Valeria Pozzi: “abbiamo intitolato la mostra Artistica-mente perché il lavoro che cerco di fare con loro è quello di liberare la loro mente dai pensieri ossessivi di tutti i giorni”. Durante la presentazione i ragazzi della Consulta hanno letto dei brevi scritti dei detenuti. Invisibilità, noia, depressione, libertà e tempo sono tra i temi più ricorrenti, l’arte è l’unico mezzo a loro disposizione per esprimere importanti emozioni umani.

 

 

Un percorso di riabilitazione 

È specialmente questo il senso del carcere: la riabilitazione. Spesso si pensa che nelle carceri una persona debba essere ulteriormente punita. Attività come l’arteterapia sono un’occasione di recupero e socializzazione, due principi fondamentali per chi si ritrova a scontare una pena. L’assessore alla cultura Giorgio Cardile ha ringraziato i membri della Consulta per il “percorso coraggioso intrapreso, volto ad alimentare la cultura giuridica nel nostro paese. Fare laboratori come quelli di Valeria, per niente scontati, significa non lasciare i ragazzi alla loro sofferenza e solitudine”.

 

 

Le tematiche

I quadri esposti sono il risultato di un anno di lavoro nel laboratorio. Le cornici sono state realizzate dai detenuti del corso di falegnameria di Mantova e presentano oggetti tipici della realtà carceraria, come lenzuola, accendini, buste di tabacco, fogli di riviste e rasoi. Le opere affrontano tematiche come il paesaggio interiore, esercizi di cromoterapia e il disegno astratto. Perchè anche tra quattro mura, l'arte diventa un gancio d'appiglio, per una vita a colori.

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