La stagione di prosa del teatro alle Vigne di Lodi si è felicemente conclusa lunedì 14 aprile 2025 con lo spettacolo "Il medico dei maiali", scritto e diretto da Davide Sacco con Luca Bizzarri nelle vesti del protagonista. Vincitrice del Premio Nuove Sensibilità 2022, l'opera é il terzo capitolo della trilogia “La ballata degli uomini bestia”, pubblicata da Caracò Editore, che comprende altri due atti unici, intitolati “L’uomo più crudele del mondo” e “Sesto potere”. In scena insieme a Bizzarri, anche Francesco Montanari, David Sebasti, Mauro Marino e Luigi Cosimelli per una produzione Ente Teatro Cronaca LVF -Teatro Manini di Narni.
The king is dead
Una parete bianca, con una porta dello stesso colore aperta che mostra un uomo, in piedi, in completo nero e con una testa di maiale: entrano quattro persone e si compie un feroce omicidio. Luci bianche psichedeliche e un'aria d'opera riarrangiata in stile rock rendono la scena forte, inquietante, come un pugno nello stomaco sferrato senza preavviso. Gli attori si muovono come a rallentatore. Sulla parete campeggia una scritta in inglese: il re è morto. E' un monito, una promessa, una paura che riempie della sua presenza tutto lo spettacolo.
La trama
Il re d’Inghilterra muore all’improvviso in una piovosa mattinata di novembre, durante l’inaugurazione di un albergo in Scozia. Un torrenziale temporale impedisce al medico di palazzo di arrivare a constatare il decesso. Il compito viene assegnato all’unico dottore presente, un veterinario, specializzato in maiali, che comprende subito che il sovrano non é morto d’infarto, come i consiglieri vogliono far credere, ma sta al gioco. Giunge in albergo anche il principe ereditario, un giovane sciocco e sprovveduto, vestito da nazista, in arrivo da una festa a tema durante il gay pride. Si è ritrovato reggente e deve preparare il suo primo discorso alla nazione, che sarà trasmesso in mondovisione, ma non sa da dove cominciare.
Faccia a faccia
Alfred Scott, il veterinario, ed Eddy, il principe ereditario, rimangono soli: è l'inizio di un serrato dialogo tra due personalità completamente diverse, che innescherà un confronto con esiti imprevedibili. Il tema centrale è il potere, la figura del padre, metafora della legge, una legge piegata agli interessi dei più forti. Il medico dei maiali rivela al suo interlocutore che il popolo asservito può desiderare e porre in essere un forma di ribellione, di riscatto e sembra poterlo convincere ad esautorare la monarchia, quasi come un eroe. I due intonano insieme Imagine di John Lennon, quasi ad immaginare insieme la possibilità di un futuro diverso.
La saggezza del fattore
Alfred racconta la storia del maiale Serge e la ripete più volte, rendendola quasi un tormentone: suo padre, il fattore, picchiava il maiale per fargli prendere una direzione, per farsi ubbidire, finché un giorno scivola nel porcile, si spezza una gamba e l'animale gli si avventa contro, divorandolo. “Tutti frequentiamo molti maiali nella nostra vita”: il veterinario sembra un vecchio saggio, che parla per metafore e parabole e l'immagine del suino rappresenta in modo ambivalente l'uomo che si ribella, ma anche l'umanità che sa essere bestiale.
La volgarità del potere
Intrighi, minacce, ricatti, corruzione: Fletcher e Dalton, i due consiglieri, che hanno preso parte all'assassinio del re, “un vecchio porco, ormai stanco e perdente” condividono la convinzione che solo “con il male si fonda la nazione”, che era necessario “ucciderne uno per salvare tutti” e che “la democrazia deve finire per tornare ad essere un popolo felice”. Accanto a loro, il principe ereditario, vestito come Hitler, propone con sarcasmo una riflessione sui regimi, sul potere della coercizione, della violenza. Alla fine, sarà lui a schiacciare il maiale, a ucciderlo, perché il potere vince sempre e solo chi lo possiede è in grado di comprenderne la forza e di piegarlo alla sua volontà.
Luca Bizzarri
L'attore e conduttore televisivo italiano, noto al grande pubblico per il duo comico "Luca e Paolo" insieme a Paolo Kessisoglu, dimostra di essere a suo agio nel ruolo principale. Con in tasca un diploma alla scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, ma conosciuto più per le produzioni televisive, tra cui Mai dire Gol, Scherzi a parte, Colorado e Le Iene, che gli hanno dato grande popolarità, si rivela un attore capace di conquistare il pubblico anche dal vivo di un palco.
Siamo tutti melma
Drammaturgo dotato di una visione particolarmente acuta e sensibile, Davide Sacco in questa pièce imprime forza ai dialoghi, venati a tratti da una feroce ironia, e spiazza lo spettatore con inattesi colpi di scena. Il messaggio finale dell'opera non dà speranze: l’essere umano si mostra sempre per quello che è, una bestia e quando muore un re, se ne fa un altro, e un altro ancora, ma la realtà resta immutabile. Si applaude come se fosse una liberazione, dopo ottanta minuti di tensione, che hanno fatto riflettere e indignare: è proprio vero che siamo tutti maiali?