16-02-2025 ore 17:15 | Cultura - Incontri
di Annamaria Carioni

Il Cantico delle Creature di san Francesco: un invito attuale a realizzare un'ecologia umana

San Francesco è uno dei santi più amati in Italia e nel mondo. Nato ad Assisi in una ricca famiglia di commercianti di stoffe, il giovane rampollo rinuncia ad una vita agiata per mettersi al servizio dei più poveri, degli ultimi, diventando egli stesso uno di loro. L'umiltà, l'abbandono fervente alla volontà di Dio, la preghiera semplice e devota, la profonda capacità di accogliere l'altro fanno del Poverello di Assisi un modello sempre attuale, che interroga le generazioni, in particolar modo i giovani, con il suo stile di vita, le sue azioni disarmanti e le sue parole. Non possiamo dimenticare che persino il cardinale Bergoglio, per primo nella storia della Chiesa, nel momento solenne della nomina papale, ha scelto di chiamarsi Papa Francesco

 

Il Serafico
Fondatore dei frati minori, delle clarisse e del terz'ordine francescano, il fraticello di Assisi è patrono dell'Azione Cattolica e dell'Italia, insieme a Santa Caterina da Siena. Dopo aver trascorso una giovinezza agiata ed aver ricevuto una buona educazione letteraria, partecipa ad alcune imprese militari, viene fatto prigioniero ed è in questo frangente che ha inizio la sua profonda crisi religiosa. Tornato ad Assisi, il Santo cambia radicalmente vita e inizia la predicazione del Vangelo insieme a pochi compagni. Ci sono pervenuti diversi scritti di suo pugno: gli Opuscolae in lingua latina, che comprendono esortazioni, lettere indirizzate ai fedeli e ai frati dell'ordine, alcune preghiere, il suo testamento spirituale e il ben noto Cantico delle Creature in volgare.

 

Riflettere per capire
L'associazione degli ex alunni del liceo ginnasio statale “A. Racchetti” di Crema ha proposto una significativa quanto preziosa occasione di approfondimento sulla figura del Santo ed in particolare proprio sulla sua opera più conosciuta: sabato 15 febbraio 2025 si è tenuto presso il palazzo vescovile della città l'incontro dal titolo “Il Cantico di frate Sole di Francesco di Assisi: una lettura teologico-spirituale” guidata da fr. Gianluca Zuccaro, introdotto ai presenti con brio e sagacia da Antonio Agazzi, membro del consiglio direttivo dell'associazione. Nella splendida cornice della Sala Rossa, un nutrito numero di persone ha potuto conoscere meglio la figura del Santo attraverso un'attenta analisi delle strofe del suo capolavoro.

 

Il Cantico delle Creature
L'opera, conosciuta anche come Laudes Creaturarum o Cantico di frate Sole e sorella Luna, è stata composta da San Francesco tra il 1224 e il 1226 ed è considerata il primo testo della storia della lingua italiana. Vicino all'approssimarsi della sua morte, il fraticello compone una poesia di lode a Dio, alla vita e alla natura, vista in tutta la sua bellezza e complessità, proprio mentre sta sperimentando nella sua vita la quasi totale cecità e la sofferenza della malattia. La scrive in lingua volgare, affinché sia comprensibile a tutti i fedeli e possa essere utilizzata come preghiera di ringraziamento. 

 

Il simbolismo cosmico
Il relatore offre una lettura simbolica delle immagini del Cantico, che si muovono nelle profondità oniriche e archetipiche, reinterpretate alla luce della fede. Per San Francesco nella natura si esprime la potenza di Dio: il sole è bello e raggiante e rappresenta la gloria divina, la luna e le stelle sono chiare e preziose, “clarite” scrive il Santo con un preciso riferimento all'amata Chiara, per lui fonte di luce e di un amore sublimato, e alle sorelle Clarisse. Il vento è la forza dello Spirito, che consente all'uomo di compiere la volontà dell'Altissimo; l'aere, ovvero l'atmosfera, è necessaria per vivere, l'acqua è utile e casta ed è simbolo dell'anima, che deve mantenersi pura ed incontaminata.

 

Le creature del creato
Il fuoco giocondo, robusto e forte, illumina la notte, che rappresenta i momenti bui della vita, mentre la terra, che è madre e sorella allo stesso tempo, produce frutti, fiori ed erba, che allietano e sostentano gli uomini. Non c'è nessuna divinizzazione come nel paganesimo: per Francesco anche la terra è una creatura al pari delle altre. Profonda è la connessione tra l'essere umano ed il creato, che condividono il ciclo di nascita, vita e morte, tanto che anche quest'ultima è riconosciuta come sorella “corporale”, preludio alla nuova vita in Cristo e per questo attesa con gioia. L'uomo non è soltanto custode del creato, ne è parte integrante.

 

Per una cittadinanza ecologica
Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si', pubblicata nel maggio del 2015, riprende il Cantico e torna ad invitare con forza alla “cura della casa comune”: non è possibile uno sviluppo sostenibile senza fratellanza universale e dialogo profondo. E' necessario adottare “un'ecologia integrale”, che attinga dalla scienza e dalla tecnologia così come dalla cultura, dall'etica e dalla spiritualità le giuste riflessioni per evitare un antropocentrismo eccessivo, che non abusi delle risorse del creato. 

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