Molte le persone presenti, mercoledì 13 dicembre presso la sala Pietro da Cemmo del Museo civico di Crema, per assistere alla presentazione della 53° edizione della rivista Insula Fulcheria, quest’anno diretta da Nicolò Premi, subentrato a don Marco Lunghi. Sono state molte le novità introdotte con questa edizione, prima fra tutte il riconoscimento di rivista scientifica, da parte dell’Anvur. A cambiare è stata anche la grafica della copertina, con un ritorno alle origini. È stato scelto come colore il giallo, lo stesso usato per la primissima edizione. Il metodo del “singolo cieco” è un’altra new entry: un rigoroso metodo di valutazione dove ogni articolo viene sottoposto alla valutazione di due studiosi, di cui almeno uno esterno al comitato scientifico.
L'evoluzione
La pubblicazione LIII è divisa in quattro sezioni: articoli, note di ricerca, relazioni e rubriche. All’interno otto articoli presentati in ordine cronologico. Nei saggi vengono affrontate tematiche archeologiche, filologiche, artistiche e storiche. Seguono le note di ricerca, create per dare la possibilità agli studiosi di riassumere un particolare risultato: pezzi più brevi riguardanti l’acquisizione di reperti storici. Le relazioni raccolgono tutti i contributi riguardanti i “lavori in corso”, una sorta di diario di bordo dedicato all’attività di ricerca. Le rubriche presenti sono: “Ritrovamenti e segnalazioni”, “Recensioni” e “Bollettino bibliografico”.
Gli argomenti
Parlando di aspetti inediti del territorio cremasco, non mancano gli studi relativi all’evoluzione degli insediamenti abitativi di vocazione agricola nei territori del cremasco. Sono stati presi in esame tre tipi: l’insediamento abbandonato (la Villa romana di Sergnano), la persistenza (la continuità abitativa con Palazzo Pingano) e la fondazione ex novo (sant’Ippolito di Quintano).Per quanto riguarda l’ambito artistico, va segnalato il ritrovamento, a Romanengo, di un dipinto firmato dai fratelli Pesenti, originari di Sabbioneta.