15-05-2016 ore 19:47 | Cultura - Incontri
di Tiziano Guerini

Crema, Caffè filosofico. Jainismo, fra teoria e prassi con Marina Serina

Al Caffè filosofico lunedì 9 maggio, serata dedicata allo Jainismo, una religione-filosofia dell'India. Laureata in filosofia, tre viaggi in India (e uno già organizzato e prossima alla partenza) Marina Serina è la più indicata ad introdurre i soci del Caffè Filosofico alla iniziazione della prima conoscenza dello Jainismo. Per il Caffè filosofico di Crema è una occasione importante per uscire dagli schemi del pensiero occidentale per accostare nuove teoreticità e nuove prassi.

 

Una religione senza alcun dio

“Si tratta nello stesso tempo di una religione e di una filosofia che indica la salvezza senza aver bisogno di credere a nessun dio. Predica un passaggio, un cammino dell'anima verso la liberazione, la purificazione dalla materia e dalla corporeità”. Il fedele jaidista non riconosce l'autorità dei testi sacri induisti né quella dei sacerdoti bramini, e così il Jainismo è una religione minoritaria, anche se molto influente con più di quattro milioni di seguaci in India con qualche comunità in America del Nord, in Europa Occidentale e in Australia. Nonostante l'esigua minoranza fra gli indiani, il Jainismo ha contribuito in modo significativo a determinarne l'etica, la politica e l'economia. Non per nulla è la comunità religiosa con il più alto grado di alfabetizzazione e le sue biblioteche sono le più antiche del Paese. “Gli asceti jainisti sono degli intellettuali riconosciuti, i docenti più apprezzati con una loro famosa università e sono per questo oggetto di stima e di grande apprezzamento. Sopratutto perché non elaborano teorie ma conformano la loro vita alla più grande semplicità di una vita rigorosamente modesta. Vegetariani, attuano il più grande rispetto non solo verso tutte le forme animali, ma anche nei confronti della vita vegetale nelle sue manifestazioni più importanti (gli alberi, ad esempio). Attuano la non violenza fino a non domandare nemmeno il cibo, aspettando che venga loro liberamente offerto”.

 

Teoria e prassi

“La liberazione da ogni condizionamento materiale e dalle passioni, giunge, in una loro particolare setta, a liberarsi degli abiti, preferendo vivere nudi. Nelle forme estreme l'asceta decide addirittura di iniziare un percorso di totale rinuncia, fino a spegnersi a poco a poco nella morte. Credono nella reincarnazione”. Filosoficamente, nello Jainismo, lo sforzo di identificare idealità e prassi, finisce con il proporre una vita di rigore fino al paradosso, senza peraltro mai poter raggiungere l'assolutezza dell'idealità, se non a prezzo dell’autodistruzione.