Oltre quattrocento migranti accolti dal 2011 provenienti da tutto il mondo. Questi i numeri della Caritas diocesana, da dieci anni attiva nella gestione dell'integrazione sul territorio cremasco. È il tema trattato mercoledì 7 marzo al terzo appuntamento dei Percorsi di educazione alla cittadinanza organizzati dall'unità pastorale di san Bartolomeo e san Giacomo.
Dalla paura alla comprensione
Il referente Claudio Dagheti ha descritto l’attività dell'ente, "che accoglie il 50% degli immigrati di sesso maschile presenti sul territorio cremasco. Oggi ospita 102 persone su 124 posti complessivi. Nigeriani, famiglie siriane, migranti dal mondo asiatico, nordafricani. Il percorso maturato negli anni risponde ad un fenomeno globale “che causa diffidenza e paura. È fondamentale stabilire un contatto e instaurare un rapporto personale con i giovani che arrivano dalla guerra e dalla fame".
Due tipi di accoglienza
L’attività si articola in due momenti: la prima accoglienza ha regole rigide, si svolge presso le ex Canossiane e in un appartamento protetto a Vaiano.L'accoglienza diffusa è invece basata su una convivenza più libera e attività d’ntegrazione con la comunità locale. Quest’ultima coinvolge 14 comunità parrocchiali, in collaborazione coni rispettivi Comuni. L’incontro si è concluso con la testimonianza di un giovane senegalese ospite della struttura cremasca, una drammatica storia di fuga, di prevaricazione e sfruttamento, conclusa con l'accoglienza.