Il comitato spontaneo nato a Pandino due anni fa con l'obiettivo di restaurare il monumento ai Caduti di Pandino si è presentato a una nutrita fetta di cittadinanza. I suoi portavoce sono ex assessore alla cultura Alessio Marazzi e Francesco Vanazzi. Marazzi ha spiegato che il comitato è nato a fine 2013, quando abbiamo iniziato a incontrarci e a ragionare sulla possibilità di ripristinare il monumento, e di raccontare la sua storia e la storia di quelli il cui nome vi è posto. Il comitato è apartitico, apolitico, aperto a tutti i pandinesi, perché "più siamo meglio è". Marazzi ha sottolineato che "quel monumento è una storia di giovani. Quei caduti erano ragazzi. Non solo è un simbolo di Pandino, ma un monumento alla giovinezza".
Memoria
Il sindaco Maria Luise Polig ha sottolineato l'importanza dell'obiettivo che il comitato si è prefissato: Valorizzare la memoria e, quindi, il senso di appartenenza. "Non solo: si tratta della memoria dei caduti per la libertà e per la Patria, quindi ancor più importante. Riscoprire e rivalorizzare il nostro caro Fredo ci deve rendere orgogliosi. Collaboriamo tutti affinché questo progetto abbia successo.". Quindi il sindaco ha speso un pensiero per Benito Salani (il figlio Matteo era tra il pubblico), "che ci avrebbe tenuto davvero tanto ad essere presente stasera".
L'organigramma
Il presidente del gruppo è Marco Patrini, il presidente onorario è Salani. Il segretario è Ivana Stringhi e il tesoriere è Francesco Bogliolo. Ci sono poi Graziano Vanni, Aristide Fassina, Angelo Ceresa, Dario Patrini, Lidia Besozzi, Francesco Rancati, Francesco Zambarbieri, Anna Motta e Piero Tonelli, oltre a Primo Ceresa alla memoria.
Il monumento di Küfferle
Stringhi ha raccontato la storia del monumento, nato anch'esso attorno a un comitato. Era il 1921 quando nacque il comitato spontaneo per erigere il monumento. Ne era presidente Giuseppe Stoppa. Il comitato organizzò iniziative per raccogliere i fondi, ad esempio due pesche nel 1925, ed il comune diede 3.000 lire e cedette gratuitamente l'area su cui farlo. Si decise di inaugurarlo nel decimo anniversario dell'armistizio, festa nazionale, nel settembre 1928. tra i progetti arrivati vi fu anche quello di Mario Stroppa (ma questa è una storia che sarà narrata il 4 giugno prossimo), ma fu scelto il progetto di Pietro Küfferle, italiano che lavorava in Russia e che era tornato in Italia con la Rivoluzione Russa. Küfferle realizzava monumenti e ve n'era uno molto simile al Fredo a Pontedera, con tanto di collinetta artificiale. Graziano Vanni ha poi parlato dei caduti di Pandino, dei quali sta ricostruendo la storia. In quegli anni: "Sono partite 26 classi, compresi i ragazzi del 1900. Le foto sono in comune, sul loggiato, in un quadro fatto dal maestro Gallarati, ma alcuni nomi sono sbagliati. E altre foto sono nella sede dei Combattenti, ma tre non hanno il nome. Poi ci sono le immagini delle lapidi dei cimiteri". L'idea di Vanni è di realizzare un libro con storie e fotografie e qui il costo è di circa 5 mila euro.
La raccolta fondi
Il comitato ha lanciato una raccolta fondi, Un euro x Fredo. I 9 mila euro che si raggiungerebbero se ogni pandinese versasse un euro non basterebbero, ma Marazzi auspica che ciascun pandinese versi almeno un euro. Intanto, il comune di Pandino, come ha annunciato il sindaco Polig, versa 3 mila euro, "come quando nel 1925 versò 3000 lire".