Presso la sala espositiva della Pro Loco di Crema, in piazza Duomo, è possibile visitare gratuitamente fino al 29 ottobre 2023 (dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19) la nuova mostra pittorica di Gilberto “Gil” Macchi, intitolata Garibaldi in Piazza.
Da Crema al mondo
Gil Macchi, artista ed estroso arbiter elegantiae, è nato a Crema nel 1939. Ama profondamente la sua città, che non manca mai di suscitargli emozioni e ricordi. Si è formato alla scuola del Castello di Soncino negli anni Sessanta, imparando l’acquaforte e l’acquatinta. Si è diplomato in tecniche sperimentali di incisione presso la scuola internazionale di grafica a Venezia, diretta dal pittore Riccardo Licata. Da anni frequenta la laguna veneta e l’isola di Burano, che gli offre spunti per i suoi quadri. È stato in Sicilia a visitare le saline del trapanese, poi sul Nilo a dipingere le imbarcazioni a vela che solcano il fiume più lungo dell’Africa. Frequenti viaggi di studio lo portano in Puglia, a Parigi, in Bretagna, in Camargue (là dove soffia il Mistral) e nella profumata Provenza (là dove gli ondulati campi di lavanda esaltano il colore viola). Macchi ha iniziato ad esporre a Crema nel 1970. Ha una produzione molto prolifica, che è stata ammirata in un centinaio di mostre personali in varie città italiane.
Bolle d’Arte
Nel 2006 Gil Macchi ha inaugurato la restaurata chiesa Santa Maria di Porta Ripalta con la mostra di acqueforti Crema Sotto la Neve. Nel 2008 in Provenza ha intrapreso una ricerca “dove hanno fatto la prima comparsa i grandi cieli animati da particelle colorate frutto di spruzzi, gocciolamenti, tocchi di colore” (Silvia Merico). Proseguendo su quella strada, ha inventato la tecnica delle bolle di colore. Macchi è riuscito a mescolare tinture alle bolle di sapone, le ha soffiate su fogli distesi a terra, lasciandole libere di atterrare e rompersi dove volevano. Da questo affascinante esperimento, che ha impresso sulla carta grosse e delicatissime forme ellittiche di colore (palloncini, meduse, stelle, pianeti, organismi monocellulari…), è nata la mostra Bolle d’Arte.
Garibaldi in Piazza
Gil Macchi racconta: “Eccomi qui con Garibaldi in Piazza, un’esposizione in cui rappresento coloristicamente piazza Garibaldi e altre vedute che Crema regala ai suoi cittadini e ai visitatori. Negli anni Sessanta abitavo in piazzale Rimembranze e fin da bambino ho frequentato piazza Garibaldi. L’oratorio della Chiesa di San Benedetto per noi ragazzi è stato una fucina dove, oltre a giocare e a praticare sport, abbiamo imparato a cantare e a recitare commedie. Allora la città era divisa in quartieri. Piazza Garibaldi è sempre stata un centro vivo, ricco di attività e giocosità. C’era un mercato pieno di gazebo e personaggi caratteristici. Era un posto allegro, curioso, ironico. Oggi la piazza resta un centro importantissimo per l’economia locale. È cambiata, si è fatta più bella e più ariosa, ma mi ispira sempre gli stessi sentimenti: vedo ancora i bambini inseguirsi sul sagrato, i negozianti affacciarsi dalle loro botteghe, i capannelli della gente. C’è ancora tanta vita e, mentre attraverso la piazza per recarmi nel mio studio in via Mazzini, mi soffermo ogni volta con piacere a guardarmi intorno. Tutto si è trasformato, solo una cosa è rimasta immutata: il monumento di Garibaldi, che negli anni ha osservato tutto dall’alto e dà il titolo a questa mostra”.
L’impressionista cremasco
Le opere esposte alla Pro Loco sono state realizzate con oli e acquarelli, tecniche più antiche e più difficili da padroneggiare dell’acrilico, oggi tanto in voga. I quadri di Gil Macchi sono ampie panoramiche di piazza Garibaldi (protagonista della mostra) ed altri scorci del centro storico: le Quattro Vie, via Mazzini, via XX Settembre, piazza Premoli, piazza Angelo Madeo, piazza Giovanni XXIII con Porta Ombriano bene in vista. Fotografie di vita quotidiana – affollate di piante, biciclette, cani e bambini – che esaltano il vissuto delle arterie e degli spazi cittadini più importanti, al riparo dallo stress e dal traffico. Non mancano le vedute aree dei tetti innevati di Crema, tanto care all’artista. Il tutto realizzato con uno stile impressionistico. Macchi lavora spesso en plen air, posizionando il cavalletto sul posto, come un impressionista francese dell’Ottocento. Ha cominciato osservando i quadri di Delacroix, è stato a dipingere ad Arles, seguendo le orme di van Gogh, e in Bretagna ispirandosi e Gauguin. Potremmo definirlo “l’impressionista cremasco”, ma ci tiene a sottolineare che il suo stile è sempre in evoluzione. Non perdetevi lo spettacolo!