La suite Zoya di Dmitri Shostakovic ha aperto il primo dei due concerti di Padova che chiudono il Live Kom’015 Tour. Grande serata, domenica 12 luglio, per Vasco Rossi. Secondo i idati ufficiali, poco meno di 42.000 spettatori hanno cantato e ballato i pezzi dell'intramontabile Blasco in uno stadio Euganeo completamente esaurito. Ipertecnologico il palco, che assomiglia ad un'astronave di di metallo sospesa e pronta a decollare, con l'ormai consueta passerella a forma di V che accoglie i fan sottopalco.
Dall'ultimo al primo
Dopo Sono innocente ma…, tratta dall'ultimo album, la scaletta è proseguita con la nuova Duro incontro, prima di tuffarsi nel 1983, nell'album Bollicine, con le Deviazioni. I fan sono in delirio mentre il rocker emiliano snocciola L’uomo più semplice, Dannate nuvole, Quanti anni hai, Siamo soli, Credi davvero, Guai, Blues di una chitarra sola e Manifesto futurista.
Il gran finale
La serata entra nel vivo con pezzi che mandano in visibilio la platea, da Stupendo a C’è chi dice no da Sballi ravvicinati a Rewind, fino al pezzo da brividi, Vivere. Per il gran finale Sally, Siamo solo noi ed uno splendido medley che fonde Albachiara a Vita spericolata. A 63 anni il Blasco ha offerto l'ennesima serata da ricordare ai suoi fan, anche e soprattutto grazie ai formidabili musicisti che compongono la sua band: Stef Burns (chitarra) e Vince Pastano (chitarra), Claudio Golinelli (basso), Will Hunt degli Evanescence (batteria), Alberto Rocchetti (tastiere), Andrea Innesto (sax), Frank Nemola (tromba) e Clara Moroni (cori). Foto per gentile concessione di Stefanino Benni.