13-06-2023 ore 12:30 | Cultura - Itinerari
di Claudia Cerioli

Offanengo, un giorno da monaci nell’abbazia di Morimondo. Scoperte erbe e sacre scritture

Un giorno in abbazia nei panni dei monaci cistercensi a fare gli amanuensi e gli erboristi. A trascorrere una lezione così singolare sono stati nelle scorse settimane gli alunni delle classi quarta A, B e C (anche quinta) della scuola primaria di Offanengo. Partiti dall’istituto comprensivo “Falcone e Borsellino” di prima mattina hanno raggiunto Morimondo, uno dei borghi più belli d’Italia, per poi farsi guidare alla conoscenza dell’Abbazia. Ai ragazzi hanno raccontato che “Il monastero di Morimondo, nome che significa “morire al mondo”, cioè "vivere da risorti", venne fondato nel 1134 a Coronate, località ancora esistente a circa un chilometro dall'abbazia, dai monaci provenienti dal monastero cistercense di Morimond in Francia. Un segno notevole ed eloquente della ricchezza di vocazioni era testimoniato dalla fiorente attività dello scriptorium. Anche dal punto di vista agricolo ci fu una notevole espansione con gran numero di grange, oratori e mulini dislocati su un territorio di circa 3.200 ettari nel XIII secolo, di cui due terzi erano campi coltivati e un terzo boschi”.

 

L’arte amanuense

Gli alunni hanno potuto conoscere ogni angolo del monastero, andando a scoprire dove vivevano i monaci, dove pregavano e mangiavano. Agli alunni è stato spiegato ad esempio che nel refettorio i monaci coristi consumavano in silenzio i pasti, mentre venivano letti passi della sacra Scrittura o dei libri spirituali. Sulla parete c’è ancora un affresco di autore anonimo lombardo del seicento raffigura Gesù che dopo la tentazione nel deserto viene servito dagli angeli”. Ma la parte più divertente è stata quella in cui i piccoli offanenghesi hanno “indossato” i panni dei cistercensi per mettersi al lavoro. Un gruppo ha ricostruito il lavoro nello scriptorium con illustrazioni di attrezzi, materiali e tecniche e l’ esecuzione finale di una miniatura a scelta tra capolettera, erbe oppure animali reali o fantastici mentre  l’altro gruppo ha avuto un’ introduzione sull'esercizio della medicina durante il Medioevo in ambito monastico, e fatto un percorso con riconoscimento delle erbe officinali spontanee e coltivate nell’hortus conclusus, per poi produrre con le loro mani una caramella e l’oleolito al rosmarino che hanno potuto portare a casa. “Ho proposto questa iniziativa – spiega l’insegnante Alex Corlazzoli – ai colleghi delle classi di Offanengo che son felici abbiano compreso quanto fosse importante tornare a scoprire uno dei luoghi più belli della nostra terra e apprezzare il prezioso lavoro fatto nei tempi dai monaci che tanto hanno dato alla nostra popolazione”

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