In occasione dell'anno giubilare, la diocesi di Crema, in proficua collaborazione con importanti enti ed associazioni del territorio propone numerosi eventi e iniziative di vario genere e per diversi target di pubblico intorno al tema della speranza. Una di queste è la mostra allestita nella sala espositiva della Pro loco in Piazza Duomo in collaborazione con il Rotary Club cittadino e l'Istituto di Istruzione Superiore Bruno Munari.
Creiamo speranza nel mondo
Il titolo della mostra "Creiamo speranza nel mondo" richiama il tema presidenziale 2023/2024, annunciato dal presidente del Rotary International Gordon R. McInally, durante l'assemblea tenutasi a Orlando in Florida, nella quale veniva rivolto alla platea di soci l'invito a rinnovare la speranza per aiutare il mondo a riprendersi dai conflitti distruttivi e per realizzare un cambiamento duraturo per tutti. Il Rotary Club di Crema raccoglieva questo stimolo, facendolo diventare il tema portante della decima edizione del concorso intitolato a Carlo Fayer, insigne artista cremasco e rotariano.
Il concorso Carlo Fayer
In quell'occasione Filiberto Fayer, l'allora presidente dei rotariani di casa nostra, ricordava come il concorso, rivolto agli studenti del liceo artistico Munari, creasse l'opportunità di rappresentare le idee e le azioni attraverso le quali il mondo avrebbe potuto nutrire la speranza di essere migliore. Tali riflessioni, risalenti a qualche anno fa, si integrano perfettamente con il messaggio centrale del Giubileo, indetto per l'anno 2025 da Papa Francesco: nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene e la speranza non delude, perché incarna l'amore di Dio per l'uomo. Con queste parole, infatti, il Santo Padre esorta tutti a mettersi in cammino e ad esercitare la speranza e la pazienza, di fronte alle difficoltà quotidiane della vita, con azioni concrete.
La mostra
Nella sala espositiva della Pro Loco, sono ora visibili le opere, realizzate dagli alunni e dalle alunne dell'Istituto Munari di Crema, che si inseriscono in questi orizzonti di profondo significato e che appaiono più attuali che mai: create con i materiali più disparati, quali legno, plastica, metallo, carta e stoffa questi veri e propri progetti artistici invitano a riflettere, attraverso le letture originali, a volte crude, altre volte poetiche, proposte dai giovani creativi. Nel complesso, i lavori esposti rivelano attenzione all'impatto estetico e profondità nella ricerca di senso: la guerra e la violenza, la solitudine e la compassione, l'orrore e la speranza dialogano senza soluzione di continuità.
Le opere
Ciò che stupisce piacevolmente è l'originalità della ricerca artistica, compiuta dai giovani studenti: “Hope Cubed”, un cubo nero, che è possibile aprire sul lato superiore, rivelando l'interno candido, suggerisce l'idea che una speranza pura possa riempire l'orrore delle tenebre. “Impara da ieri. Vivi per oggi. Spera per domani”, questo il messaggio lapidario ed efficace, inciso su un lato della forma tridimensionale. “Frattaglie” ci presenta macerie in miniatura di case straziate come da un'esplosione e l'ardito accostamento con il titolo prescelto fa correre il pensiero ai corpi straziati, che siamo tristemente abituati a guardare nei servizi degli inviati di guerra.
La speranza possibile
Nelle opere in mostra innumerevoli sono gli appelli alla speranza, una speranza che non si arrende alla disperazione o alla rinuncia a lottare, ma che al contrario trova forza nelle piccole vittorie, nei gesti quotidiani: con “Spiraglio” ci viene offerto un fiore di ferro e alluminio, che spunta tra le crepe di una strada in modo quasi magico, perché insperato, proprio come il coraggio, che trova sempre nuove vie per esprimersi e far sentire il suo profumo. E ancora “Battito”, l'opera che propone un frammento di tracciato di un immaginario elettrocardiogramma, montato sopra un patchwork di fotografie: tra le immagini, accostate una all'altra, si possono riconoscere personaggi famosi, eventi storici e persone qualunque, come a ricordare che il cuore dell'umanità continua a battere, a dispetto del male e delle atrocità e che è in questo battito comune che si può trovare la forza di costruire una pace duratura per tutti i popoli. La mostra è aperta tutti i giorni fino al 18 febbraio dalle 10 alle 12:30 e dalle 15 alle 18. L'ingresso è libero.