12-06-2023 ore 09:58 | Cultura - Libri
di Rebecca Ronchi

Agnadello, la parrocchia e i suoi preti tra la metà del 1800 e gli anni ’50 del XX secolo

Ad Agnadello si sta vivendo un momento grande di festa per tutto il paese per l’ordinazione sacerdotale e la “prima messa” di don Andrea Bani. In questo contesto – e proprio anche in omaggio al novello sacerdote – verrà presentato il terzo Quaderno della Pro loco: Storie di un paese e dei suoi preti. Agnadello, la Parrocchia e i suoi preti tra la metà del 1800 e gli anni ’50 del XX secolo. Il lavoro è opera dell’agnadellese don Giandomenico Pandini, uno sguardo su circa cento anni di vita parrocchiale e di paese, attraverso i dati delle visite pastorali dei vescovi (da Antonio Novasconi nel 1853 alla sesta di Giovanni Cazzani nel 1949), con una particolare attenzione ai sacerdoti nativi di Agnadello e che vi hanno svolto parte del loro ministero.

 

Arcinetti e Motti

Da questa ricerca sono emerse due figure di preti agnadellesi, ignoti ai più, con esperienze particolari e singolari: a questi due sacerdoti è dedicato un capitolo specifico. Si tratta di don Vittore Arcinetti (1823-1901) e di don Luigi Motti (1857-1916). Il primo fu insegnante, direttore e preside nei licei statali dopo l’Unità d’Italia, in Lombardia, Piemonte, Campania e Puglia, e il culmine della sua carriera educativa fu a Milano come fondatore e preside dell’importante Liceo classico Alessandro Manzoni. Don Motti fu (1900-1910) tra i “pionieri” dell’opera di assistenza agli italiani emigrati in Svizzera (specificamente: a Ginevra), secondo l’intuizione e la fondazione attuata dal vescovo di Cremona, monsignor Geremia Bonomelli.

 

Aperture di vita

Lavorò con grandi fatiche e con generosità, tra difficoltà create dalla situazione socio-religiosa del tempo e del luogo con la realtà ginevrina (patria del calvinismo), la presenza di grandi nomi dell’anarchismo e del socialismo d’inizio ‘900 e anche con incomprensioni da parte del clero cattolico ginevrino, oltre che con difficoltà economiche notevoli. Fu prezioso il rapporto con monsignor Bonomelli: come da figlio a padre più che da “sottoposto” al proprio “superiore”. La storia e le storie di un paese si incrociano inevitabilmente con le figure dei preti che ad un paese sono legati per nascita o per ministero. E queste storie non sono pagine chiuse ma, nell’intenzione dell’autore devono essere apertura di vita: l’ultimo capitolo è, infatti, dedicato specificamente a don Andrea Bani (Quale prete per una Chiesa che cambia?), considerando in lui e in ogni giovane prete, un aspetto della continuità di vita e di storia per il futuro della Chiesa e delle comunità cristiane.

 

Il ricavato

Il volume verrà presentato giovedì 15 giugno, alle ore 21.30, nella cornice della chiesa di San Bernardino ad Agnadello. Sarà presente, con don Giandomenico Pandini, don Paolo Fusar Imperatore, docente di Storia della chiesa e direttore dell’archivio storico diocesano di Cremona. Modererà l’incontro Pierina Bolzoni, presidente della Pro loco agnadellese. Il volume (di circa 400 pagine con un ricco apparato fotografico) sarà in vendita a 20 euro: il ricavato servirà alle attività di animazione e proposte storico-culturali per il territorio della Pro loco agnadellese Castrum Agnianelli. Chi fosse interessato all’acquisto dell’opera può scrivere all’indirizzo mail [email protected].

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