La crisi provocata dal Covid-19 ha sensibilmente ridotto il nostro raggio d’azione. Seguendo lo spunto della Newsletter artistica della Pro Loco di Crema, abbiamo deciso di raccontare l’attualità attraverso una serie di ritratti, secondo prospettive inusuali. Per primi abbiamo incontrato gli artisti, osservatori discreti e sensibili. Chiusi nei loro studi e nelle loro case non si sottraggono a un’attenta riflessione: l’opera d’arte, musicale, poetica o pittorica, varca la soglia della clausura e colma per prima le distanze necessarie.
Saudade
Ad aprire la serie è il pianista jazz Mario Piacentini. Poche e schiette parole. Il pensiero va alla moglie, medico di base chiamata all’azione in prima linea. Insieme alle figlie Maria (voce solista) e Stella (che ha eseguito le riprese) e con un pensiero al figlio Andrea, distante, in contatto attraverso la tecnologia, Piacentini colma la distanza consegnandoci una toccante esecuzione casalinga della Maria Rosa di Lupicinio Rodrigues, un pezzo del repertorio brasiliano Saudade dedicato a chi sta soffrendo.