10-11-2020 ore 17:28 | Cultura - Musica
di Gloria Giavaldi

Da Crema all'Olanda: la delicatezza di Marta Arpini raggiunge l'Edison jazz world award

La sua voce delicata ha conquistato la giuria. La cantante cremasca Marta Arpini in Olanda ha ottenuto la nomination per l'Edison jazz world award 2020. La comunicazione giunge in redazione tramite mail. Poche righe in italiano. “Giovedì 5 novembre sono state annunciate le nomination dell’Edison jazz world award 2020, il più antico e prestigioso premio per album musicali dell’Olanda. Il riconoscimento può essere comparato al Grammy in America, all’Echo in Germania e ai Brit awards in Gran Bretagna. Il mio album di debutto, Forest light, uscito a ottobre 2019 per l’etichetta Challenge records international, è uno dei tre nominati nella categoria jazz vocale - nazionale”. Segue l'annuncio, in lingua inglese, delle nomination e un desiderio: “Mi piacerebbe raccontare questa storia anche a Crema, la mia città natale”. Marta ringrazia, saluta e si defila.

 

Sentirsi a casa

In Olanda, dove da circa tre anni si è trasferita, torna a fare ciò che le riesce meglio: cantare. Quando il telefono squilla, inizia a raccontare quella storia, la sua storia, iniziata con la valigia sottobraccio, oggi animata da un grande successo e destinata a continuare. “La nominaton è stata una sorpresa, l'ho scoperta il giorno dell'annuncio”. L'emozione si racconta con un filo di voce. “È un bellissimo riconoscimento, dato da professionisti olandesi, che mi conferma di essere sulla strada giusta. Oggi mi sento ancor di più parte di questa società e di un ambiente musicale diverso da quello italiano. Dall'Italia sono venuta qui per fare musica. Dopo il master biennale in jazz vocals al Conservatorium van Amsterdam, mi sto facendo spazio in un paese in cui con la musica si può vivere. Sono tantissime le manifestazioni per talenti emergenti provenienti da ogni angolo del globo”. Anche il quintetto da lei creato è composto da musicisti di vari paesi. “Per lo più siamo italiani, ma vi sono anche musicisti portoghesi e spagnoli”. Insieme hanno creato Forest light: “ Quell'album resterà per me una pietra miliare. È stato il mio primo lavoro: l'inizio della mia carriera, delle mie scelte, con la mia band. Quando l'ho registrato ero piena di paure e di dubbi, ma felice di essere lì. In quel posto. Con tutti loro”.

 

Delicatezza e vivacità

Forest light racconta cosa significa crescere, “abbandonare il nido”, diventare grandi. Con lo zaino in spalla. Per scoprire il mondo. “Ho realizzato questo album appena arrivata in Olanda. Era un periodo particolare della mia vita” sorride. “Attraverso i testi delle canzoni spesso racconto di me, del mio mondo, dei miei sogni. Spiego come traduco il mondo dentro di me, di modo che il mio immaginario non sia più solo mio, ma si racconti agli altri come in un diario”. Anche attraverso i suoni. “Con i musicisti si è creata una buona intesa, riescono a tradurre in musica le mie emozioni”. Così lo stile diventa un mix di delicatezza e vivacità. “Sono sempre stata una grande sostenitrice della delicatezza e della fragilità, mi piace esplorarle, indagarle, scoprirle, raccontarle”. Perché nascondono bellezza. “D'altro canto, però, il jazz è vitalità. Associare il ritmo della musica alla delicatezza mi aiuta a vivere il presente e ad avvertirlo sulla pelle”.

 

Il bello di essere donna

In Olanda Marta sta facendo strada, lasciando impronte accanto ad altri musicisti. O in solitaria. “Sto cercando di costruire il mio repertorio originale. In parte anche da solista”. Parte dagli angoli, dal desiderio di essere diversi, di essere liberi. “Storyteller è dedicata alla libertà di amare in un'epoca in cui finalmente l'amore sta vincendo in tutte le sue sfumature”. “Ciascuno è un narratore” dice il testo. Ciascuno deve poter scrivere la sua storia: “Dobbiamo poter vivere l'amore e liberarlo, invece che reprimerlo, discriminarlo, criminalizzarlo. Questa è la direzione giusta”. Le idee sono chiare, ma vengono sempre espresse con delicatezza: “E' il bello di essere donna. Non devo guadagnare rispetto e credibilità indossando una mascolinità che non mi appartiene. Voglio essere apprezzata per ciò che sono e ciò che faccio. Per sovvertire i modelli della società attuale dobbiamo essere orgogliosamente noi stesse: fragili, dolci, attente. Ma sempre con qualcosa da dire”. L'emancipazione è autenticità: “Waterbomb tratta il tema delle donne e dei loro diritti. Lo fa con ironia: è un testo divertente, ma che vuole dire qualcosa di serio”. Dietro i sorrisi e la dolcezza Marta scopre la difficile meraviglia di essere una donna. E la racconta. Senza paura.

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